Immobili: qual è la differenza tra estinzione e cancellazione del debito?
Ipoteca, basta la parola per generare ansia
Questa è una misura che si applica all’immobile del debitore per garantire il soddisfacimento dei diritti del creditore. L’esempio classico è quello del mutuo per l’acquisto casa: l’ipoteca ha durata ventennale e si estingue a seguito del saldo integrale delle rate. In caso contrario l’istituto di credito erogante può chiedere all’autorità giudiziaria di procedere alla vendita coatta dell’immobile per poi essere – attraverso il ricavato – rimborsato almeno parzialmente.
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Estinzione e cancellazione NON sono sinonimi, però, quando si parla di ipoteca. Ecco quali sono le differenze.
La garanzia sull’immobile viene meno - obbligatoriamente – a seguito del saldo del mutuo, in caso di distruzione dell’immobile, per rinuncia del creditore, e per decorrenza dei termini di prescrizione (20 anni).
Tuttavia l’iscrizione dell’ipoteca potrebbe permanere nei pubblici registri condizionando o addirittura impedendo la cessione dell’immobile.
La cancellazione della garanzia si può invece effettuare in modalità semplificato, ovvero a costo zero per il mutuatario, o tramite atto notarile. In tal caso, però, è necessario versare una somma compresa tra 600 e 1200 euro.
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