In caso di errori di Equitalia in soccorso del cittadino arriva l’autotutela
Che succede se l’Agenzia di Riscossione sbaglia?
In che modo può riparare al mancato rispetto dei principi di correttezza, imparzialità e buona amministrazione? A pronunciarsi in merito è stata la Cassazione con sentenza n. 6283 del 2012, sancendo l’obbligo, per l’amministrazione finanziaria che ha constatato di essere incappata in un errore, di effettuare ricerche e accertamenti propedeutici ad annullare in autotutela il provvedimento illegittimo. Detto principio è valido anche nel caso in cui il contribuente abbia fatto scadere il termine ultimo entro il quale contestare l’atto davanti alla Commissione Tributaria.
La correzione dell’errore va effettuata in tempi stretti, anche se non si specifica l’arco di tempo entro cui deve essere svolta. Discorso diverso per il risarcimento, a cui il cittadino ha diritto solo dopo aver fornito la prova degli effetti negativi scaturiti dal ritardo dell’ufficio.
Lo Statuto del Contribuente fissa alcuni importanti paletti, infatti, disciplinando i rapporti tra Pubblica Amministrazione e cittadini, specifica, all’articolo 17, che «le disposizione di questa legge valgono anche verso i soggetti che operano in qualità di concessionari e organi indiretti dell’amministrazione finanziaria. La definizione include anche i soggetti che svolgono attività di accertamento, liquidazione e riscossione di tributi di qualunque tipo».