Indagate 4 banche per usura. Nel mirino Bnl, Unicredit, Mps e BpB
Per concorso in usura bancaria sono indagati a Trani i vertici di Bnl, Unicredit, Mps e di Banca popolare di Bari (Bpb). I pm contestano tassi usurari su finanziamenti.
Il reato di usura bancaria continuata ed aggravata viene contestato dalla procura di Trani ai danni di alcuni clienti-imprenditori del barese delle banche sottoposte ad accertamenti in relazione a finanziamenti concessi prevalentemente sotto forma di anticipazioni su conto corrente.
Secondo il pm inquirente, Michele Ruggiero, il reato di usura è stato compiuto dagli organismi di governance e di controllo delle banche con il concorso morale degli ex vertici di Bankitalia e di un attuale dirigente del dipartimento del Tesoro del ministero dell'Economia e Finanze. Questi ultimi contravvenendo alle disposizioni della legge sull'usura, prescrivevano alle banche di calcolare attraverso una particolare formula matematica gli oneri dei finanziamenti concessi in rapporto al credito accordato, anziché a quello effettivamente utilizzato dal cliente, così precostituendo le condizioni per una elaborazione da parte della banche di tassi effettivi globali (cosiddetti Teg) falsati poiché più bassi di quelli effettivamente praticati.
Per il ruolo avuto in Bankitalia sono indagati anche l'ex direttore generale Vincenzo Desario, e gli ex capi della Vigilanza succedutisi nel tempo: Francesco Maria Frasca, Giovanni Carosio, Stefano Mieli e Luigi Federico Signorini. Per il ministero dell'Economia è indagato Giuseppe Maresca, a capo della quinta direzione del dipartimento del Tesoro. Agli otto indagati viene contestato di aver adottato consapevolmente determinazioni amministrative in contrasto con la legge sull'usura fornendo consapevolmente un contributo morale necessario ai fatti-reati di usura materialmente commessi dalle banche.
Le aziende ritenute danneggiate dal comportamento delle banche sono del nord barese
- Bnl - secondo i conteggi della pubblica accusa - con l'applicazione dei tassi usurari avrebbe lucrato oltre 53mila euro
- Unicredit più di 15mila euro
- Mps circa 27mila euro
- Banca Popolare di Bari solo 296 euro.
Unicredit ritiene infondato l'impianto accusatorio. Così l'istituto di credito replica al provvedimento della Procura di Trani. La banca sottolinea quindi di riporre piena fiducia nell'operato dell'organo giudicante e confida che, come è avvenuto in casi analoghi che hanno interessato e interessano l'intero settore bancario, venga riconosciuta l'assoluta correttezza dell'operato dell'istituto.