Indebitato a sua insaputa per ludopatia altrui
Subire il pignoramento della pensione per una firma contraffatta?
Non è la trama di un film drammatico ad alto tasso di tensione, ma la storia vera di un pensionato toscano che nel 2017 si è visto decurtare la (magra) pensione senza una ragione valida. Dopo essersi rivolto ad un avvocato, l’uomo ha scoperto che il Tribunale di Lucca aveva stilato un decreto ingiuntivo per recuperare circa 20mila euro. All’origine dell’insolvenza, un credito deteriorato, vale a dire difficile da incassare, sia dal punto di vista quantitativo che temporale.
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Grazie alla caparbia ricerca dell’avvocato, ed all’intervento all’unisono di una grafologa e di perito del tribunale, è emerso che un congiunto convivente del pensionato, aveva chiesto ed ottenuto un prestito a suo nome falsificando la firma. All’origine della truffa, la dipendenza dal gioco.
Stavolta, fortunatamente, il lieto fine è arrivato. La finanziaria titolare del credito e la società di factoring che le è subentrata si sono impegnate a restituire al pensionato l’importo pignorato, ritirare il decreto ingiuntivo, e saldare le spese legali.