“Io so e ho le prove”. L’ex manager che punta il dito contro le banche
IO so e ho le prove
Facile etichettare come allarmisti o grillini cittadini e imprenditori strangolati dai tassi d’interesse, ma cosa succederebbe se a denunciare la dittatura di banche & co. fosse un addetto ai lavori?
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La risposta è a portata di mano. E’ stato infatti recentemente pubblicato “Io so e ho le prove” (Chiare Lettere), di Vincenzo Imperatore, che per vent’anni ha lavorato alla direzione operativa dei principali istituti di credito italiani, negli anni a cavallo della crisi.
Per la prima volta, i meccanismi “truccati” di una macchina per macinare soldi spesso impietosa, e apparentemente infallibile vengono svelati da un dirigente.
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“Almeno il 20 per cento di quello che il correntista paga non dipende dal tasso d’interesse”, ammette Imperatore. Senza contare le cosiddette manovre massive, lievi incrementi dei tassi di cui la stragrande maggioranza dei clienti bancari neanche si accorge, ma che,su vasta scala, fruttano incassi vertiginosi.
E poi le calmierazioni reclami laddove invece le anomalie vengono rilevate, con il rischio concreto che il correntista chiuda il conto e si rivolga altrove.
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“Io so e ho le prove perché ho partecipato in prima fila alle riunioni operative per decidere la strategia da adottare dopo lo scandalo Lehman Brothers e la crisi dei subprime. Io so e ho le prove di come si muovono le banche di fronte a quei correntisti e a quelle aziende in crisi che rischiano di non riuscire più a onorare la propria posizione debitoria: propongono una ristrutturazione del debito, una rinegoziazione che nasconde la manleva da ogni responsabilità per irregolarità in contratti precedenti, e la presentano al correntista come un’opportunità dilatoria”.
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Da redazione