Irreperibilità relativa e assoluta: l’ultima sentenza della Corte di Cassazione

Il blocco delle cartelle esattoriali causa Covid19? Tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare…

Irreperibilità-relativa-assolutaTant’è che sono molte le segnalazioni relative a comunicazioni fiscali comunque partite da AER nei mesi scorsi. Perciò è dovuta intervenire la Corte di Cassazione (ordinanza numero 28154 del 10 dicembre) per fare chiarezza. Il discrimine tra irreperibilità relativa ed irreperibilità assoluta, infatti, è spesso labile, ma può cambiare il destino del contribuente.

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Che succede se non è possibile consegnare la cartella nelle mani del contribuente?

Si possono configurare due situazioni alternative. L’irreperibilità relativa e quella assoluta. La prima scaturisce dal diniego del destinatario a ricevere il plico da parte del messo notificatore, o dal fatto che quest’ultimo non riesce a individuare il contribuente presso l’indirizzo della sua abitazione. Il passo successivo è, quindi, l’affissione in loco dell’atto, l’invio a mezzo raccomandata a/r, ed il deposito presso la Casa Comunale.

L’irreperibilità assoluta, invece, si manifesta quando nel Comune di notifica della cartella non risulta né un indirizzo di domicilio né lavorativo. Così, il messo si limita a deposita la comunicazione presso l’Albo Comunale. Attenzione però: PRIMA di applicare questa estrema ratio devono essere effettuate ADEGUATE ricerche da cui emerga, inequivocabile, l’impossibilità di individuare direttamente il contribuente.

Se invece il messo notificatore si avvale con troppa leggerezza della procedura connessa all’irreperibilità assoluta, la cartella esattoriale risulta NULLA, ed il debito del cittadino decade. Questo, in breve, quanto sancito dalla Corte di Cassazione con la sentenza del 10 dicembre scorso.

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La redazione