La cartella è “viziata”? Il debito è annullato
L’incubo di ogni contribuente:
scoprire di dovere migliaia di euro ad Agenzia delle Entrate Riscossione. La più angosciante domanda che balena in mente, in questi casi, è: “dove li trovo i soldi per pagare?”.
Tuttavia, prima di abbandonarsi allo sconforto, è consigliabile controllare, con il supporto di un esperto, che le relative cartelle esattoriali siano in regola. Infatti, in caso di vizi sostanziali e di forma, il debito può essere annullato, come per l’imprenditore campano che, nei giorni scorsi, è stato liberato da un debito da capogiro, ovvero 150mila euro.
Tutto comincia nel 2016, quando l’uomo subisce l’ipoteca di alcune proprietà. La pendenza contestata è scaturita da cartelle mai recapitate, o notificate in modo erroneo.
In un primo momento, in preda al panico, l’imprenditore si convince quasi a pagare, pur mettendo in conto enormi difficoltà, nella speranza di proteggere i frutti della fatica di una vita. Successivamente, però, decide di agire in giudizio per tutelare i suoi diritti. Si rivolge quindi al Tribunale Amministrativo Regionale e successivamente al Tribunale Civile, finchè la Sezione Lavoro di Salerno dichiara decadute le cartelle: i contributi dovuti all’INPS risultano quindi prescritti.
Il Foro del capoluogo campano ha spiegato che la sentenza è scaturita dalla mancata prova di notifica delle cartelle menzionate negli estratti di ruolo.
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