La macchina fiscale pronta a rimettersi in moto? Sì, no, forse
18 gennaio: chi ha un debito dovrebbe segnarsi questa data
Lunedì prossimo, infatti, circa 50 milioni di avvisi di accertamento e cartelle esattoriali partiranno dalle varie filiali di Agenzia delle Entrate Riscossione sparse sul territorio per raggiungere i contribuenti.
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Tuttavia, il Governo ha più volte già manifestato il proposito di ritoccare, almeno parzialmente, gli ingranaggi della macchina fiscale, così da attutire l’impatto economico, emotivo e sociale della ripartenza della riscossione. Non meno importante sarebbe la questione pratica: a quali rischi andrebbe incontro la popolazione, ritrovandosi, anche proprio malgrado, assiepata per svariate ore, fuori dagli uffici di AER?
L’ultimo, in ordine di tempo, a pronunciarsi in tal senso, è stato il viceministro dell’Economia Antonio Misiani, che ha lanciato l’idea di diluire, spezzettare in un arco di tempo sufficientemente lungo, l’invio degli atti esattoriali. A questo, spiega, dovrebbero affiancarsi la possibilità di ricorrere al saldo e stralcio e la rateizzazione resa maggiormente appetibile da sconti ad hoc.
L’ipotesi avanzata da Il Sole 24 Ore è che si decida per un rinvio in extremis delle procedure di riscossione, congelando il tutto per due-tre mesi, in modo da allinearsi alla proroga dello stato di emergenza.
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