Mef: proroga del pagamento delle vecchie cartelle?
Pagare i debiti con il Fisco per andare in ferie sereni?
Facendo un’ipotesi realistica, difficilmente gli italiani che hanno conti in sospeso con lo Stato potranno chiuderli entro il 2 agosto 2021, come attualmente previsto. L’eredità di un anno e passa di chiusure e fermi produttivi “gentilmente offerta” dalla pandemia di Covid19, infatti, richiederà tempi medio-lunghi per essere smaltita. E farlo, inevitabilmente, lascerà vittime sul campo. Vale a dire, migliaia di posti di lavoro.
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Così il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha deciso di passare al vaglio uno scenario alternativo: prorogare la deadline del 2 agosto, per consentire ai contribuenti indebitati di regolarizzare la propria posizione senza inutili – e gravi – affanni.
Allo stato attuale il 30 giugno si chiude la finestra di proroga/congelamento delle cartelle scadute a partire dall’8 marzo 2020; a partire da questa data i cittadini avrebbero tempo fino al 31 luglio per saldare interamente il pregresso, in caso contrario Agenzia delle Entrate Riscossione ricomincerebbe a battere cassa.
Pensare che i contribuenti potranno mettersi in pari, soprattutto laddove il debito è pesante, in soli 31 giugno è pura utopia, e così Laura Castelli, viceministra del MEF, intervistata da Il Sole 24 Ore nell’ambito di un convegno, ha manifestato la consapevolezza da parte del Governo di dover riflettere e correggere il tiro, in virtù delle innumerevoli problematiche con cui gli italiani devono confrontarsi. Tuttavia, il quadro è fin troppo articolato, basti pensare che sul 2 agosto 2021 si concentrano ben 144 scadenze e 16 rate.
Laura Castelli ha riassunto l’eterogeneità su cui sta riflettendo il Governo dichiarando: “sarà complicato, ma ne stiamo discutendo”.