Mi hanno chiesto soldi per un prestito. È legale?
18.06.2018 18:28
Nel caso della banca, il discorso sulla richiesta di un acconto (di un prestito) cambia radicalmente: non c’è dubbio alcuno sul fatto che qualsiasi istituto bancario possa offrire una determinata cifra per soddisfare la richiesta del soggetto richiedente.
É legale chiedere soldi in anticipo per avere un prestito?
"É legale chiedere soldi in anticipo per avere un prestito? scrive Giacomo B.".
Tenendo conto che questi soldi in anticipo si riferiscono alle spese anticipate, occorre precisare che il suddetto quesito che molti si fanno, in realtà è mal posto. O più precisamente, domandarsi se chiedere soldi in anticipo per l’erogazione di un prestito sia legale o meno è una falsa domanda. Non è opportuno.
In linea di massima, chi chiede un prestito in genere lo fa perché si trova in una situazione di scarsa liquidità. Come è facile intuire, se gli venisse chiesto di procedere ad un versamento in denaro prima di aver agito, sarebbe piuttosto diffidente.
Fatta questa precisazione, andiamo a vedere se il soggetto richiedente le spese anticipate, lo fa nel pieno rispetto della legge.
In linea di massima, chi chiede un prestito in genere lo fa perché si trova in una situazione di scarsa liquidità. Come è facile intuire, se gli venisse chiesto di procedere ad un versamento in denaro prima di aver agito, sarebbe piuttosto diffidente.
Fatta questa precisazione, andiamo a vedere se il soggetto richiedente le spese anticipate, lo fa nel pieno rispetto della legge.
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Casistica dei mutui
Dalla ricerca in questione, occorre subito escludere i mutui per un semplice motivo. Le agenzie di credito, gli istituti bancari e le finanziarie, nonostante gli innumerevoli controlli ed inviti degli organi di vigilanza, tendono ad inglobare nel conteggio finale tutte quelle spese riferite all’istruttoria, alla parcella del notaio e alle tasse, naturalmente classificandole nelle diverse rate. L’aspetto positivo è che queste spese con l’avvento e con lo sviluppo di internet si sono abbassate rispetto al passato sia perché la concorrenza nel settore è aumentata che per la presenza dei comparatori online che permettono di effettuare le simulazioni per trovare l’offerta più conveniente.
Ergo, il personale che un tempo veniva impiegato per questi calcoli, oggi può dedicarsi ad altro.
Casistica dei prestiti
In riferimento a questo tema, la maggior parte dei legali concorda nell’asserire che debba essere esclusa la liceità.
Tuttavia, i dubbi non vengono sciolti, perché non viene citato nessun articolo di legge che provi ciò. Non a caso, chi viene chiamato in causa per offrire una prestazione di lavoro può in molti casi richiedere di farsi pagare il 100% della sua parcella in anticipo o perlomeno di ottenere un acconto.
L’acconto
A volte per titolo di garanzia, altre volte per necessità, molti professionisti richiedono un acconto per svolgere un lavoro o per offrire una prestazione.
Sono nel pieno diritto di richiedere l’acconto, perché quando iniziano un lavoro sono obbligati a pagare dei costi (il cosiddetto anticipo di spesa) che a volte sono alquanto alti.
Inoltre, non sempre questi professionisti sanno quando terminerà il loro lavoro e, di conseguenza, quando verranno pagati.
Nel caso della banca, il discorso sulla richiesta di un acconto (di un prestito) cambia radicalmente: non c’è dubbio alcuno sul fatto che qualsiasi istituto bancario possa offrire una determinata cifra per soddisfare la richiesta del soggetto richiedente.
I dubbi derivano dal fatto che, prima di erogare il prestito, l’istituto bancario di turno deve fare alcune verifiche sul diretto interessato.
In linea di massima, un contratto a tempo indeterminato nel settore pubblico o privato o una pensione superiore alla minima consentono di ottenere il prestito.
E rispetto a qualche anno fa, i tempi di gestione della pratica, dall’analisi della domanda di ammissione all’erogazione dell’importo richiesto sul conto corrente, sono nettamente più veloci rispetto al passato.
Ciò che conta è che l’istruttoria della pratica è a favore dell’erogante, alias la banca, e non del richiedente. "Sarà in grado di onorare l’impegno?". E’ questo il primo quesito che un consulente si chiede nell’attimo in cui prende in esame una domanda di ammissione per la richiesta di un prestito.
Tirando le somme …
"É legale chiedere soldi in anticipo per avere un prestito?".
Come già detto, non bisogna chiedersi se sia legale o meno. La corretta risposta è che "non è morale".
Ergo, occorre operare di conseguenza.
Quando si desidera ottenere un prestito, a fronte della richiesta di un anticipo, urge chiedersi il perché e le reali motivazioni per cui ciò accade. Con le banche, in Italia questo non avviene. D’altronde, sarebbe aberrante.
La cosa è piuttosto in uso tra i piccoli intermediari che, quando vanno a rivendere i servizi, devono trovare un sistema per far fruttare il loro intervento.
Massima attenzione, quindi, perché nel momento in cui si pagano soldi in anticipo, a prescindere dall’erogazione del prestito, farsi dare i soldi indietro diventa un miraggio.
Occorrerebbe sempre e comunque far adottare comportamenti equi e corretti, dato che non è moralmente giusto chiedere le spese in anticipo per l’ottenimento di un prestito.
da Redazione