Modifica dei termini di prescrizione delle cartelle esattoriali?
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Trascorsa questa finestra temporale lo Stato non potrebbe più battere cassa né pretendere alcunchè dal contribuente. Il Ministero dell’Economia sta infatti lavorando ad una riforma del sistema di riscossione la cui parola d’ordine è esemplificazione. Da qui l’intento di accorciare il “ciclo vitale” di un’ampia gamma di crediti affidati ad Agenzia delle Entrate (multe, tasse e contributi).
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La razionalizzazione delle procedure è una scelta praticamente obbligata, dando un’occhiata ai numeri. Attualmente le cartelle esattoriali “sospese” sono più di 150 milioni, che equivalgono a 1.000 miliardi di crediti congelati in una sorta di bolla spazio-temporale. La quasi totalità di queste (nello specifico, circa l’80%) riguarda il periodo compreso tra il 2000 ed il 2015.
La notizia è stata lanciata in questi giorni dal quotidiano Il Messaggero
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi aveva, del resto, fatto intuire il suo punto di vista sulla macchina burocratica statale ricollegando il condono inserito nel Decreto Sostegni con la presenza nei “magazzini” di Agenzia delle Entrate Riscossione di crediti ormai da lungo tempo non più esigibili.
Il Ministero dell’Economia sarebbe quindi intenzionato, da qui in avanti, ad occuparsi PRIORITARIAMENTE dell’incasso dei crediti più cospicui, così da tamponare l’emorragia finanziaria provocata dalla prescrizione.
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