Mutui: i pagamenti saltati causa Covid potrebbero costare caro
Sospendere la rata ha un prezzo. Letteralmente. Anche se non hai potuto pagare a causa del Covid. Spiace dirlo, ma si trattava di un “epilogo annunciato”, come avevamo spiegato in un video già durante le prime settimane di lockdown.
In questi mesi, una discreta percentuale di email e commenti ricevuti sul nostro sito e sulla nostra pagina Facebook ha riguardato le “controindicazioni” del mancato versamento delle quote mensili di prestiti accesi in banca o finanziaria prima dell’esplosione dell’epidemia.
Ti potrebbe interessare
Debiti da notificare: vittoria inattesa di Agenzia delle Entrate Riscossione
Sì, perché, nonostante quanto dichiarato dai ministri e scritto in circolari e modulistiche ufficiali, chi non ha pagato si è ritrovato iscritto in Crif. Poco importa che l’insolvenza sia scaturita da una situazione di gravità eccezionale agli occhi di tutti, peraltro indipendente dalla volontà individuale. Insomma, i mutuatari si sono – tecnicamente – indebitati – per cause di forza maggiore, e nonostante questo sono costretti a pagarne lo scotto nel medio-lungo termine.
Tirando le somme, in Crif sono state trascritte le rate non pagate, e quindi al momento i malcapitati non hanno alcuna speranza di accedere a nuovi finanziamenti (magari resi necessari da problemi di salute, guasti in casa o alla macchina).
Inevitabile, quindi, che il cittadino si senta sotto ricatto psicologico: materialmente è impossibilitato a pagare, ma sa che, più tardi ricomincerà a farlo, più tempo dovrà restare “al palo” anche dopo che l’emergenza Coronavirus sarà archiviata.
E così, il vecchio detto “o la borsa o la vita” riacquista, amaramente concretezza ed attualità…