Nessuno ti ha notificato la cartella esattoriale? Il fermo dell’auto è illegittimo
05.09.2017 16:37
Accorpamenti, esemplificazione (?) e digitalizzazione. L’ammodernamento della macchina burocratica destinata a riscuotere le imposte sembra essere una dichiarazione d’intenti, l’espressione non completamente chiarita e definita di un auspicio, più che una realtà dotata di spessore e consistenza.
Equitalia ha lasciato il posto ormai da qualche mese ad Agenzia delle Entrate Riscossione, ma la routine a cui ci aveva abituati, fatta di macroscopiche sviste, ritardi e comunicazioni fantasma non è cambiata. A raccontare un nuovo episodio di mala burocrazia è stato nei giorni scorsi il magazine online Padova News.
Due cittadini sono stati fermati e multati per un ammontare di 500 euro in quanto il veicolo su cui viaggiavano era gravato da un fermo amministrativo originato da una cartella di 250. Quest’ultima non era mai stata notificata alla coppia, ed era frutto di un errore. Peraltro, anche il blocco del veicolo non era stato comunicato, ed ha quindi rappresentato un vero e proprio fulmine a ciel sereno.
Il presunto debito sarebbe stato determinato dal mancato versamento dell’IRPEF e, per un tragicomico scherzo del caso, laddove fosse stato segnalato entro 48 ore, avrebbe determinato un risarcimento di 6.000 euro a vantaggio dei contribuenti.
“La svista di cui si è resa responsabile la burocrazia ha comportato un danno economico, ma avrebbe potuto avere anche ripercussioni sul piano umano e personale. Il fermo amministrativo, infatti, interrompe la copertura assicurativa sul veicolo. Nessuno ci ha chiesto scusa per quanto accaduto”.
Tuttavia, dal Tribunale di Milano arriva una buona notizia. Una pronuncia che potrebbe aiutare molti contribuenti/automobilisti nel futuro prossimo, e che, in un certo senso, potrebbe fare storia.
La sentenza in questione è la 7280/2017, emessa dal Giudice di Pace Banfi; il provvedimento è stato originato da un caso analogo a quello raccontato da Padova News. Un fermo amministrativo era scaturito infatti da cartelle la cui notifica non aveva seguito il corretto iter.
Il contribuente si era così visto addebitare un importo di circa 15mila euro, a fronte della mancata ricezione di alcuni avvisi di pagamento, e senza che gli venisse recapitato il preavviso del blocco del veicolo. Il Giudice di Pace ha dichiarato prescritti i crediti e annullato il fermo amministrativo.
Contestualmente, è stato riconosciuto al cittadino il diritto di impugnare le cartelle illegittimamente notificate, e la cui esistenza sia messa in rilievo solo a seguito della richiesta di un estratto di ruolo. Inoltre, è stato evidenziato che il fermo amministrativo non rappresenta un esproprio forzato, ma procedura a questo alternativo, e assimilabile al rito di cognizione ordinario.
Accorpamenti, esemplificazione (?) e digitalizzazione
L’ammodernamento della macchina burocratica destinata a riscuotere le imposte sembra essere una dichiarazione d’intenti, l’espressione non completamente chiarita e definita di un auspicio, più che una realtà dotata di spessore e consistenza.
Equitalia ha lasciato il posto ormai da qualche mese ad Agenzia delle Entrate Riscossione, ma la routine a cui ci aveva abituati, fatta di macroscopiche sviste, ritardi e comunicazioni fantasma non è cambiata. A raccontare un nuovo episodio di mala burocrazia è stato nei giorni scorsi il magazine online Padova News.
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Due cittadini sono stati fermati e multati per un ammontare di 500 euro in quanto il veicolo su cui viaggiavano era gravato da un fermo amministrativo originato da una cartella di 250. Quest’ultima non era mai stata notificata alla coppia, ed era frutto di un errore. Peraltro, anche il blocco del veicolo non era stato comunicato, ed ha quindi rappresentato un vero e proprio fulmine a ciel sereno.
Il presunto debito sarebbe stato determinato dal mancato versamento dell’IRPEF e, per un tragicomico scherzo del caso, laddove fosse stato segnalato entro 48 ore, avrebbe determinato un risarcimento di 6.000 euro a vantaggio dei contribuenti.
“La svista di cui si è resa responsabile la burocrazia ha comportato un danno economico, ma avrebbe potuto avere anche ripercussioni sul piano umano e personale. Il fermo amministrativo, infatti, interrompe la copertura assicurativa sul veicolo. Nessuno ci ha chiesto scusa per quanto accaduto”.
Tuttavia, dal Tribunale di Milano arriva una buona notizia. Una pronuncia che potrebbe aiutare molti contribuenti/automobilisti nel futuro prossimo, e che, in un certo senso, potrebbe fare storia.
La sentenza in questione è la 7280/2017, emessa dal Giudice di Pace Banfi; il provvedimento è stato originato da un caso analogo a quello raccontato da Padova News. Un fermo amministrativo era scaturito infatti da cartelle la cui notifica non aveva seguito il corretto iter.
Il contribuente si era così visto addebitare un importo di circa 15mila euro, a fronte della mancata ricezione di alcuni avvisi di pagamento, e senza che gli venisse recapitato il preavviso del blocco del veicolo. Il Giudice di Pace ha dichiarato prescritti i crediti e annullato il fermo amministrativo.
Contestualmente, è stato riconosciuto al cittadino il diritto di impugnare le cartelle illegittimamente notificate, e la cui esistenza sia messa in rilievo solo a seguito della richiesta di un estratto di ruolo. Inoltre, è stato evidenziato che il fermo amministrativo non rappresenta un esproprio forzato, ma procedura a questo alternativo, e assimilabile al rito di cognizione ordinario.
La redazione