Niente esecuzione forzata se l’ente riscossore cambia unilateralmente i tassi
18.09.2017 17:30
Niente esecuzione forzata
Condizione indispensabile affinchè il rapporto tra creditore e debitore si svolga nel modo più funzionale per entrambi è che le regole del “gioco” pattuite inizialmente non vengano modificate unilateralmente in corso d’opera.
Qualora accada il contrario, eventuali misure di riscossione coattiva decadono, in quanto improcedibili.
Nei giorni scorsi a pronunciarsi in merito è stato il Tribunale Civile di Termini Imerese, che ha bollato come illegittimo il pignoramento da parte di Riscossione Sicilia ai danni di una società di costruzioni.
La prima pretendeva di aggredire il credito di 25mila euro vantato dalla seconda nei confronti del comune di Caltavuturo (Palermo).
Contestualmente il Tribunale Civile ha condannato Riscossione Sicilia a coprire le spese processuali e versare 1.000 euro a titolo di rimborso dei danni causati alla società di costruzioni, a seguito dell’esecuzione forzata.
Nel 2014 l’azienda aveva chiesto e ottenuto da Riscossione Sicilia la rateizzazione di un debito di più di 50mila euro attraverso un saldo “spezzettato” in 72 rate inclusive di interessi di mora, di dilazione e compensi di riscossione.
Premesso che la legge prevede che fino a un massimo di sette tranche non pagate la rateizzazione rimanga valida, a un certo punto l’ente siciliano riscossore ha deciso di ritoccare a suo vantaggio interessi e spese suppletive, facendo lievitare non solo l’importo complessivamente dovuto, ma anche l’ammontare dei singoli versamenti. Quelli non effettuati sono saliti così a otto, ed è scattato il pignoramento presso terzi.
La pronuncia del Tribunale Civile di Termini Imerese è arrivata a metà agosto scorso ed è stata determinata dal fatto che è stata riconosciuta non solo la buona fede della società di costruzioni, ma anche le proporzioni del blocco del credito vantato presso il Comune.
Il legale dell’azienda ha ovviamente accolto con grande soddisfazione la sentenza, sottolineando come si tratti di un significativo passo nella direzione di un riequilibrio dei rapporti del Fisco con i debitori.
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La redazione