Pensioni, sotto quale soglia il creditore non può rivalersi?
Pensionati debiti da sanare con Banche o Equitalia
Tra le categorie più esposte all’impoverimento prodotto dalla crisi economica, ci sono i pensionati, costretti spesso a sopravvivere, più che vivere, a causa di pensioni ridotte all’osso, e spese (anche sanitarie) in continuo aumento.
Insomma, una condizione già di per sé precaria, che rischia di aggravarsi ulteriormente, quando si aggiungono anche debiti da sanare, nei confronti delle banche o di Equitalia.
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Qual è la cifra minima sotto cui la pensione non può essere toccata?
La Costituzione riconosce ai pensionati il diritto a mezzi di sostentamento adeguati alle loro esigenze.
D’altra parte, questo non ha implicato l’impignorabilità assoluta della pensione, come ha spiegato la Corte Costituzionale, ma solo quella della soglia minima al di sotto della quale è compromessa un’esistenza decorosa e il soddisfacimento dei bisogni primari.
Tuttavia, definire a quanto corrisponda detta soglia è a discrezione del legislatore. Nel frattempo, è stato il giudice a determinarla concretamente, fissandola a 525,89 euro, che corrispondono all’ammontare della pensione minima: al di sotto di questa cifra, i creditori non possono rivalersi.
Se invece la cifra è superiore, si può procedere con il pignoramento, per un massimo di un quinto della parte eccedente i 525 euro, in caso di debiti non esattoriali.
Se il debito è invece di natura esattoriale, la quota pignorabile è di un decimo per pensioni fino a 2.500 euro, di un settimo tra 2.501,00 e 5.000, e di un quinto se l'importo supera i 5.000 euro.
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