Pignoramenti: cosa succede tra tre settimane?
Per i contribuenti indebitati è iniziato il conto alla rovescia
Il 15 ottobre prossimo infatti, scade il blocco dei pignoramenti connesso allo stato di emergenza proclamato dal Governo Conte a causa della pandemia di Covid19.
Inevitabile, quindi, una domanda: su quali beni mobili ed immobili può rivalersi il creditore (Agenzia delle Entrate Riscossione, banche…) a partire da quella data?
Leggi anche
Gli enti pubblici (Fisco, Regioni e Comuni) potranno procedere al cosiddetto pignoramento presso terzi, vale a dire l’esproprio di una quota di stipendio e pensione accreditati sul conto corrente, se l’importo eccede il minimo vitale.
Alcuni beni, però, non possono MAI essere pignorati dal creditore, in quanto indispensabili a garantire decoro, dignità ed esercizio dell’attività lavorativa da parte del debitore. Tra questi, i mobili della cucina, la lavatrice, i letti, gli armadi e la biancheria. Cibo, oggetti di culto, animali di compagnia e con funzione terapeutica, e le fedi nuziali.
Per quanto riguarda la prima casa, invece, è necessario fare un distinguo. Solo per Agenzia delle Entrate Riscossione vige il divieto di pignoramento; il creditore privato può al contrario procedere all’esproprio secondo le regole sancite dalla legge.
Ti potrebbe interessare