Pignoramento conto: quali sono gli obblighi del creditore?
In caso di debiti possono essere aggrediti depositi di qualunque natura e presso qualunque istituto di credito?
Non c’è una risposta univoca, perché a entrare in gioco sono molteplici fattori, tra cui la tipologia di creditore, ed il modo in cui si è originato il deposito.
Qualche esempio pratico: le polizze vita NON possono essere aggredite, mentre titoli di Stato, obbligazioni, azioni, ed il contenuto di eventuali cassette di sicurezza sì.
Debiti: quando il pignoramento non è ammesso
Le categorie reputate meritevoli di tutela dall’ordinamento giuridico sono lavoratori dipendenti e pensionati. Nel loro caso, infatti, il creditore può richiedere il pignoramento solo se sul conto corrente è depositato un importo superiore all’assegno sociale moltiplicato per tre.
In caso contrario non è possibile rivalersi sull’IBAN dove viene accreditato lo stipendio o la pensione.
L’assegno sociale relativo al 2022 ammonta a 460,42 euro, quindi l’eventuale pignoramento è ammissibile solo se il deposito supera 1381,26 euro.
Per quanto riguarda le mensilità di stipendio o pensione accreditate nei mesi successivi, invece, il creditore può pignorare di volta in volta entro un quinto del totale, fino al raggiungimento della somma pendente.
Attenzione: la somma trattenuta a titolo di rimborso NON coincide con l’importo pendente, ma prevede una maggiorazione pari alla metà dello stesso, a titolo di spese processuali eventuali.
È necessaria anche un’altra precisazione: se sul conto dove viene accreditato stipendio o pensione “atterrano” anche importi di altra natura (ad esempio: canone di locazione di altri immobili) questi ultimi possono essere pignorati senza particolari restrizioni.
Pignoramento & liberi professionisti
In questo caso il creditore può aggredire il conto corrente avendo come unico punto di riferimento l’ammontare della somma pendente.
…e se il creditore è il Fisco?
I limiti differiscono leggermente rispetto al caso di un debitore lavoratore dipendente e creditore privato.
Agenzia delle Entrate Riscossione può pignorare fino ad un decimo del totale se stipendio/pensione è inferiore o uguale a 2.500 euro.
Se l’assegno mensile è compreso tra 2.500 e 5.000, invece, il pignoramento non può eccedere un settimo. Se stipendio o pensione superano 5mila euro, l’importo massimo aggredibile è di un quinto.
La redazione