Quale conto corrente per le fasce sociali a rischio?
Senza IBAN non sei nessuno
Esserne intestatari è infatti condizione necessaria non solo per effettuare operazioni bancarie, ma anche per semplici transazioni economiche legate al quotidiano. Tuttavia, aprire e gestire un conto corrente ha, a sua volta, dei costi, e non tutti i cittadini sono in grado di sostenerli. Da qui è nata l’idea di un c/c agevolato, il cosiddetto conto base, destinato alle categorie sociali più deboli (pensionati e redditi al di sotto di una soglia prefissata).
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Il conto corrente base, introdotto il 19 giugno 2018 tramite un provvedimento di legge, è libero da oneri e commissioni ma prevede un numero ridotto di transazioni, indicate e disciplinate nell’allegato A del Decreto del Ministero dell’Economia 70/2018.
Il c/c agevolato, nello specifico, consente di effettuare un massimo di 12 prelievi presso sportelli di altri istituti di credito, ricevere fino a 36 bonifici e farne 18, versare per 12 volte denaro contante o assegni. Eventuali transazioni aggiuntive sono soggette a spese calcolate in base ai principi di ragionevolezza e coerenza propri dell’inclusione finanziaria.
Possono beneficiare di questo prodotto i cittadini con un ISEE entro 11.600 euro e i pensionati con un reddito annuo massimo di 18mila euro.