Quale sorte per espropri e pagamenti sospesi causa Covid19?
Il Decreto Sostegni porta con sé novità anche sul fronte pignoramenti e cartelle esattoriali
Così, i contribuenti indebitati, che temevano di veder piombare sulle loro teste la scure del “drenaggio a monte” di stipendio o pensione, possono tirare un sospiro di sollievo. L’ennesimo, ad “orologeria”: l’esproprio infatti è congelato fino al 30 aprile 2021. Dal 1° maggio, Festa dei Lavoratori, per una beffarda coincidenza, il creditore potrà tornare alla carica e pretendere le somme pendenti. Il “limbo debitorio” è iniziato il 2 marzo 2020, in concomitanza con l’esplosione della pandemia.
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Un articolo ad hoc del primo decreto dell’era Draghi sancisce così il rinvio della riscossione “da parte dell’agente e dei soggetti incaricati” inerente stipendi, salari, altre indennità di lavoro (tra cui quelle di licenziamento), pensione ed assegni di quiescenza, destinati questi ultimi ai dipendenti pubblici in concomitanza alla cessazione del rapporto contrattuale.
Il Decreto Sostegni blocca inoltre fino al 30 aprile il pagamento delle cartelle esattoriali già scadute, come pure le notifiche di accertamenti esecutivi ed avvisi di addebito emessi dall’Inps. Fino alla stessa data niente comunicazioni riguardanti fermi amministrativi, ipoteche e pignoramenti.
I pagamenti ad Agenzia delle Entrate Riscossione oggetto di precedente rateazione dovranno essere saldati entro il 31 maggio 2021. In pratica, dopo oltre un anno di stop, il Governo si aspetta che i contribuenti estinguano la pendenza in 30 giorni. Come se la pandemia Covid - e le sue molteplici conseguenze – potessero essere cancellate con un colpo di spugna, o semplicemente cliccando su un interruttore…