Quali beni rischi di perdere (e come) in caso di debiti non pagati
Cos’è l’espropriazione mobiliare?
L’espressione, certamente forbita, appartenente a un registro linguistico alto, indora solo blandamente la pillola. La realtà a cui corrisponde, infatti, è l’odiato e temuto pignoramento. A seguito di questo il debitore perde la disponibilità di una serie di beni mobili, la cui contropartita monetaria viene utilizzata per risarcire il creditore.
Tale misura cambia radicalmente la quotidianità del debitore e della sua famiglia, causando un contraccolpo psicologico di cui è impossibile determinare a priori entità e conseguenze. È quindi importante sapere sia quali sono i principi a cui creditore ed ufficiale giudiziario devono attenersi, che quali tipologie di beni mobili possono essere “aggredite”.
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Dove si trovano gli oggetti da pignorare?
Tale domanda consente di individuare due tipi di esproprio: quello presso il debitore, e quello presso soggetti terzi. La prima casistica di pignoramento mobiliare viene descritta a partire dall’articolo 513 del Codice Civile.
L’esproprio deve essere preceduto dal recapito del precetto al debitore: tale comunicazione gli offre ulteriori dieci giorni di tempo per estinguere la pendenza.
In linea di massima il pignoramento non può essere effettuato nei giorni festivi né prima delle 7 o dopo le 21. L’ufficiale giudiziario ha facoltà di ricercare i beni da pignorare non solo nel luogo in cui il debitore vive, ma anche in altre sedi a lui strettamente legate…e addirittura sul suo corpo. In quest’ultimo caso la procedura ispettiva deve essere svolta nel rispetto della dignità personale.
Il discrimine fondamentale che determina il pignoramento di un bene è la possibilità concreta del debitore di goderne la disponibilità, indipendentemente da chi ne sia il proprietario.
Alcuni oggetti sono assolutamente impignorabili: ne abbiamo parlato qui. Altri si qualificano come relativamente impignorabili: rientrano tra questi gli attrezzi utilizzati per coltivare un terreno di proprietà del debitore. L’esproprio sarà infatti possibile solo in assenza di altri oggetti aggredibili.
Computer e veicoli necessari allo svolgimento dell’attività lavorativa possono essere intaccati entro un quinto del loro valore, ma solo a condizione che la contropartita economica degli altri oggetti del debitore non sia congrua.
Obiettivo del pignoramento è aggredire beni per un importo corrispondente all’ammontare del debito aumentato del 50%. Gli oggetti “nel mirino” sono quelli che consentono di ottenere in tempi rapidi il corrispettivo monetario. Dunque, in pole position gioielli e titoli di credito.
Dopo 10 giorni dall’azione esecutiva il creditore può ottenere dal giudice l’autorizzazione alla distribuzione del denaro pignorato o alla vendita dei beni di altra natura. In quest’ultimo caso le strade percorribili sono due: vendita giudiziaria e pubblico incanto.
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