Quali diritti se il creditore vuole mettere le mani sui tuoi beni?
06.06.2017 16:50
Ipoteca e vendita all’asta sono due provvedimenti in grado di cambiare profondamente la vita di chi li subisce, per questo è importante conoscere i propri diritti. Sapere quali sono i limiti dell’azione di Equitalia & Co. consente infatti di intervenire anche se si è “sul filo del rasoio” riuscendo a salvaguardare i propri beni. Qui di seguito una breve guida che ti spiega come comportarti in caso di mancata notifica, o se hai un debito e i tuoi beni immobili vengono messi ripetutamente all’asta, ma invano.
Nulla iscrizione ipotecaria in caso di mancato preavviso
La pronuncia è arrivata dalla Commissione Tributaria Provinciale di Rieti il 9 giugno 2016. Detta sentenza ha stabilito che Equitalia, prima di procedere, in base al DPR n.602 del 29 settembre 1973, deve inoltrare apposita comunicazione al contribuente offrendogli una finestra temporale utile a saldare il debito o inoltrare osservazioni.
La mancata notifica e la conseguente impossibilità di attivare un contraddittorio comportano quindi la decadenza dell’iscrizione ipotecaria in quando viene leso il diritto di partecipare al procedimento, contemplato peraltro dagli articoli 41, 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Questa regola vige comunque solo per i debiti fiscali, in quanto la CTP ha evidenziato di non essere competente in merito alle azioni di recupero del credito che non abbiano carattere fiscale.
Beni immobili: dopo quanti tentativi la vendita salta?
È utile precisare che il termine di tre aste andate deserte vale soltanto per i beni mobili. In tal caso, se passano sei mesi senza che nessuno acquisti, la relativa documentazione va restituita in cancelleria e il giudice, in assenza di istanze da parte dei creditori, dovrà sancire la chiusura anticipata della procedura.
Per quanto riguarda i beni immobili, dal novembre 2014 è in vigore una norma che riconosce al giudice di potere discrezionale di stabilire dopo quante aste infruttuose l’eventuale vendita non consenta più di soddisfare in modo ragionevole le aspettative dei creditori. A ricordarlo è l’avvocato Angelo Forte, in una consulenza pubblicata su La Legge Per Tutti.
Trattandosi comunque di un principio non dettagliatamente disciplinato, spetta ai singoli tribunali il compito di procedere a regolamentare la materia in modo puntuale, ad esempio attraverso la definizione dei fattori da tenere in considerazione per decretare la conclusione anticipata dell’esecuzione forzata.
Il consiglio per gli interessati è, dunque, di verificare di volta in volta se il tribunale interessato dalla vendita all’asta abbia introdotto una regolamentazione ad hoc, per poi interpellare un legale e controllare se ricorrono gli estremi per interrompere la procedura.
Conoscere i propri diritti
Ipoteca e vendita all’asta sono due provvedimenti in grado di cambiare profondamente la vita di chi li subisce, per questo è importante conoscere i propri diritti.
Sapere quali sono i limiti dell’azione di Equitalia & Co. consente infatti di intervenire anche se si è “sul filo del rasoio” riuscendo a salvaguardare i propri beni.
Qui di seguito una breve guida che ti spiega come comportarti in caso di mancata notifica, o se hai un debito e i tuoi beni immobili vengono messi ripetutamente all’asta, ma invano.
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Nulla iscrizione ipotecaria in caso di mancato preavviso
La pronuncia è arrivata dalla Commissione Tributaria Provinciale di Rieti il 9 giugno 2016. Detta sentenza ha stabilito che Equitalia, prima di procedere, in base al DPR n.602 del 29 settembre 1973, deve inoltrare apposita comunicazione al contribuente offrendogli una finestra temporale utile a saldare il debito o inoltrare osservazioni.
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La mancata notifica e la conseguente impossibilità di attivare un contraddittorio comportano quindi la decadenza dell’iscrizione ipotecaria in quando viene leso il diritto di partecipare al procedimento, contemplato peraltro dagli articoli 41, 47 e 48 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Questa regola vige comunque solo per i debiti fiscali, in quanto la CTP ha evidenziato di non essere competente in merito alle azioni di recupero del credito che non abbiano carattere fiscale.
Beni immobili: dopo quanti tentativi la vendita salta?
È utile precisare che il termine di tre aste andate deserte vale soltanto per i beni mobili. In tal caso, se passano sei mesi senza che nessuno acquisti, la relativa documentazione va restituita in cancelleria e il giudice, in assenza di istanze da parte dei creditori, dovrà sancire la chiusura anticipata della procedura.
Per quanto riguarda i beni immobili, dal novembre 2014 è in vigore una norma che riconosce al giudice di potere discrezionale di stabilire dopo quante aste infruttuose l’eventuale vendita non consenta più di soddisfare in modo ragionevole le aspettative dei creditori. A ricordarlo è l’avvocato Angelo Forte, in una consulenza pubblicata su La Legge Per Tutti.
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Trattandosi comunque di un principio non dettagliatamente disciplinato, spetta ai singoli tribunali il compito di procedere a regolamentare la materia in modo puntuale, ad esempio attraverso la definizione dei fattori da tenere in considerazione per decretare la conclusione anticipata dell’esecuzione forzata.
Il consiglio per gli interessati è, dunque, di verificare di volta in volta se il tribunale interessato dalla vendita all’asta abbia introdotto una regolamentazione ad hoc, per poi interpellare un legale e controllare se ricorrono gli estremi per interrompere la procedura.
La redazione