Quando rischi di fare le spese dei debiti altrui

Hai un conto corrente cointestato?

Pignoramento-conto-cointestatoForse dovresti preoccuparti della reputazione creditizia dell’altra persona. Infatti, se uno dei contitolari ha un debito e sono trascorsi più di due mesi dalla ricezione dell’atto di precetto, il creditore può procedere al pignoramento.

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Quali sono i limiti da rispettare?

In caso di conto corrente cointestato la quota massima che può essere “aggredita” è del 50%, anche se la somma pendente è superiore. Questo per offrire un sufficiente margine di tutela finanziaria al contitolare.

Il pignoramento deve essere preceduto da idoneo titolo esecutivo (sentenza del giudice, avviso di accertamento…), atto di precetto (un assegno o un documento redatto da notaio) e provvedimento di notifica del pignoramento da inviare all’istituto di credito o alla posta. Quest’ultimo contiene il divieto a versare al correntista l’importo oggetto di esproprio forzoso.

…e se il creditore è Agenzia delle Entrate Riscossione?

Tale ente rappresenta lo Stato, e può avvalersi di una procedura agevolata. Infatti, di solito non c’è l’obbligo di coinvolgere il giudice dell’esecuzione.

Dunque, se il debitore è l’unico titolare di conto corrente, e sono trascorsi più di 60 giorni dalla notifica dell’atto di precetto, AER ha diritto a chiedere il versamento della somma corrispondente al credito. In caso di cointestazione, invece, la procedura da seguire è quella indicata sopra.

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