Redditi non dichiarati e liti pendenti? Così chiudi i conti e ricominci a vivere
Il Decreto Fiscale n.119/2018 è destinato a interessare una vasta platea di contribuenti
Sono infatti stati introdotti quattro strumenti finalizzati a estinguere i debiti con lo Stato. Chi ha ricevuto una o più cartelle, ad esempio, potrà accedere alla rottamazione ter o, nei casi più fortunati, allo stralcio automatico. Contestualmente i contribuenti potranno avvalersi della dichiarazione integrativa e della definizione agevolata per le liti tributarie pendenti.
Flat tax: cos’è e perché potrebbe essere interessante
La cosiddetta tassa piatta, applicata mediante aliquota costante, è riconducibile a un sistema non progressivo. Nel caso specifico il Decreto Fiscale riconosce la possibilità di pagare il 20% sugli imponibili non dichiarati per un importo totale massimo di 100mila euro annui, equivalenti al 30% di quanto già dichiarato. Finora chi ne ha usufruito ha dovuto invece versare per intero la differenza, maggiorata di sanzioni e interessi.
La dichiarazione integrativa deve riguardare periodi di imposta non successivi al 31 ottobre 2017. Il termine ultimo entro cui inoltrare la richiesta è il 31 maggio 2019. Tale strumento è dedicato esclusivamente a quanti hanno già presentato, anche se parzialmente, i propri redditi.
Quali novità per chi ha un contenzioso?
I contribuenti che hanno in corso processi verbali di constatazione (Pvc) potranno beneficiare della definizione agevolata. In caso di liti fiscali in corso sarà possibile chiudere i conti pagando metà dell’ammontare iniziale, se si è vinto in primo grado. Lo sconto sale all’80% se la vittoria si è ottenuta in secondo grado. La pendenza va estinta in cinque anni equivalenti a un massimo di 20 rate trimestrali.
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La redazione