Rottami la cartella esattoriale? Potresti avere problemi con il Durc
Definizione agevolata insidie per i contribuenti
Luci e ombre. La definizione agevolata targata Equitalia nasconde, tra le pieghe, alcune insidie per i contribuenti, al di là della possibilità di chiudere le proprie pendenze con l’Ente in tempi relativamente brevi. Uno dei problemi collegati al provvedimento è quello relativo al Durc.
Di cosa si tratta e cosa succede accedendo alla rottamazione?
Il Documento Unico di Regolarità Contributiva viene rilasciato allo scopo di certificare che l’azienda ha assolto gli obblighi di legge nei confronti di Inps, Inail e Cassa Edile. Questo atto è indispensabile per partecipare ad appalti e subappalti pubblici e per i lavori privati subordinati al rilascio di concessioni edilizie e DIA.
L’impresa che chiede di beneficiare della definizione agevolata si ritrova ad avere un Durc irregolare fino a quando non è stata saldata la prima o unica tranche del piano di rateizzazione concordato con Equitalia.
Nello specifico, il periodo in cui il documento resta vacante è quello che va dal 21 aprile, termine ultimo per la presentazione della domanda, al 30 giugno; il primo e/o ultimo versamento va effettuato infatti entro il 1 luglio.
Le associazioni di categoria non ci stanno
La mancata partecipazione a gare e appalti in questo lasso di tempo avrà inevitabilmente profonde ripercussioni economiche sull’azienda. Ciò ha causato l’intervento di molte organizzazioni di imprenditori e professionisti, tra cui Confartigianato Imprese Veneto, CNA Trentino Alto Adige, Consulenti del Lavoro e Federlazio. Queste hanno sollecitato un intervento normativo correttivo in materia.
“Se l’Inps non ammetterà la definizione agevolata delle cartelle ai fini del rilascio del Durc, migliaia di aziende artigiane, tra cui quelle che operano nell’edilizia e per conto terzi, non disponendo del documento, dovranno sospendere totalmente la loro attività fino a luglio”. Così Andrea Bissoli (Confartigianato Verona).
“Il contribuente che ha bisogno del Documento Unico di Regolarità Contributiva dovrebbe rinunciare alla rottamazione e optare per la rateizzazione tradizionale, sebbene questa comporti il pagamento di agi, sanzioni e interessi su interessi”. Questo il punto di vista espresso da Pino Salvadori, direttore del CNA Trentino Alto Adige.
Dal canto suo Federlazio sta spingendo per il varo di un emendamento che modifichi la norma relativa alla definizione agevolata. La questione è stata fatta presente a livello regionale ad alcuni membri del Governo, e questi si sono impegnati a coinvolgere il Presidente della Commissione Finanza del Senato per rendere operativo il provvedimento.
da redazione