Sai quanto ti costa il conto corrente?
Il comfort si paga
Soprattutto quando comporta la possibilità di svolgere transazioni economiche in assenza di moneta cartacea, a condizioni agevolate ed usufruendo di procedure esemplificate. Ad accorgersene, mettendo nero su bianco i numeri che definiscono il trend, sono stati gli esperti di Banca d’Italia. Nel 2021, infatti il costo medio di un conto corrente è cresciuto di quasi il 4 percento (3,8%, per l’esattezza) rispetto all’anno precedente, funestato dall’arrivo di una pandemia inizialmente spietata.
Questa percentuale si è tradotta in circa 95 euro in più spesi all’anno, per utilizzare il proprio Iban, e avvalersi delle opzioni correlate. Prima tra tutte, una carta agganciata ai circuiti Mastercard e Visa, che sarebbe tra l’altro il primo fattore ad aver determinato l’incremento del costo del conto corrente.
E le proporzioni tra spese fisse e spese variabili sostenute dal correntista riassumono emblematicamente la situazione. Le prime, infatti, che comprendono gli importi addebitati per il rilascio, la tenuta e la gestione di una carta, assorbono più del 73% di quei 95 euro, a fronte del 27% circa derivante dalle spese variabili. Queste ultime si riferiscono alle operazioni effettuate agli sportelli delle filiali bancarie, che sono comprensibilmente cresciute dopo mesi di stop forzato a causa della pandemia.
È consigliabile, dunque, per chi non ha ancora un conto ma è intenzionato ad attivarlo, optare per una banca online, così da risparmiare notevolmente, a partire dal canone base.
La redazione