Sciopero fiscale di un gruppo di friulani contro Equitalia. «Non siamo italiani»
Un gruppo di cittadini triestini (circa 230) ha deciso di intraprendere uno sciopero fiscale. La motivazione? La mancata sovranità dell’Italia e della – presunta – appartenenza al Territorio Libero del capoluogo friulano. Quest’ultimo rappresenterebbe, quindi, una sorta di area “tax free”.
Il commissario di governo Annapaola Porzio e la direttrice dell’Agenzia delle Entrate Cinzia Romagnoli continuano a ricevere comunicazioni di obiezioni fiscali motivate, corredate dalle copie di multe e bollettini non sanati. E alcuni dei 229 triestini hanno anche annunciato che interromperanno, probabilmente, anche il pagamento di Irpef, Iva, Imu, Tari e Tasi.
«Non possono, semplicemente, intraprendere uno sciopero fiscale». Così Annapaola Porzio. Dal canto loro, i dissidenti hanno chiesto la nomina di un giudice neutrale, che decida su eventuali controversie.
«È assolutamente infondata qualsiasi valutazione, notizia, asserzione o comunicazione riguardo alla pretesa esistenza di un “territorio libero di Trieste” che contesti e ponga in dubbio la piena, pacifica e incondizionata sovranità della Repubblica italiana» precisa il Commissario di Governo.
Dunque l’Agenzia delle Entrate si prepara ad avviare gli accertamenti e, in caso di estrema necessità, far scattare l’iter di riscossione da parte di Equitalia.
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