Segnalazione in Centrale Rischi: le differenze tra Cai e Crif
Qual è la “pena” più comune che spetta ai clienti bancari che non rispettano le regole?
La conseguenza pressochè automatica di un pagamento ritardato o saltato è l’iscrizione in una banca dati denominata Centrale Rischi. Esistono molteplici archivi elettronici, differenziati in relazione alla natura “dell’infrazione compiuta”. Due tra i principali sono la Cai (Centrale Allarme Interbancaria), che ha carattere pubblico, e la Crif (Centrale Rischi Finanziari), gestita da privati.
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Tutto quello che c’è da sapere sulla CAI
La Centrale di Allarme Interbancaria, di competenza della Banca d’Italia, contiene le informazioni relative ad assegni postali e bancari scoperti e a carte di credito revocate.
L’iscrizione in CAI comporta la cosiddetta “revoca di sistema”, vale a dire il blocco semestrale dell’emissione di assegni, a cui si somma il divieto di richiederne di nuovi ad altre banche o in posta.
Cosa rischi se salti una rata del finanziamento?
L’omesso o ritardato pagamento determina l’iscrizione in Crif, banca dati che fa riferimento al Sistema di Informazione Creditizia (SIC).
L’immediata conseguenza della segnalazione a cattivo pagatore è l’impossibilità di ottenere nuovi fidi e farsi rilasciare carte di credito. Contestualmente vengono revocati/congelati quelli esistenti. Tuttavia, per quanto riguarda i finanziamenti, è possibile aggirare l’ostacolo tramite cessione del quinto.
L’iscrizione in Crif deve essere preceduta dalla notifica di una comunicazione ad hoc tramite raccomandata a.r. Il preavviso deve pervenire almeno 15 giorni prima della segnalazione, altrimenti questa decade.