Segnalazione in Crif: rimozione dei dati e rimborso per società agrigentina

«In caso di illegittima iscrizione a una centrale rischi (Crif, Experian, CTC, Banca d’Italia) il consumatore non solo ha diritto a ottenere l’immediata cancellazione dei propri dati, ma anche al risarcimento dei danni». Questa, in breve, la pronuncia del Tribunale di Agrigento a proposito dell’ennesimo episodio di “incauta segnalazione” da parte di una banca.
 
Stavolta si è trattato della Bcc di Agrigento, che ha fatto “schedare” una società “colpevole” di aver pagato in ritardo una rata del mutuo. Il tutto, senza nemmeno inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno per comunicare quanto stava accadendo.
 
A questo punto l’istituto di credito dovrà provvedere al rimborso e anche al pagamento delle spese legali.
La sentenza del Tribunale agrigentino deriva evidentemente dal fatto che un’iscrizione in Centrale Rischi pregiudica pesantemente la reputazione di chi la subisce, sia che si tratti di un privato che di un’organizzazione. Infatti, tra le altre cose il provvedimento ha il potere di chiudere i rubinetti del credito e congelare lo svolgimento dell’attività professionale. Tuttavia, recentemente l’Arbitro Bancario e Finanziario (decisione 4140/15) ha stabilito che l’obbligo di preavviso di segnalazione alle banche dati private non sussiste, nei confronti delle persone giuridiche.
 

 

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