Rc Auto: sotto al risparmio…la truffa
Sei in cerca di una polizza per muoverti in sicurezza nella giungla cittadina?
Se quella che hai “pescato” online è troppo vantaggiosa per essere vera…quasi certamente non lo è. E se la compri, non solo sprechi i tuoi soldi, ma ti ritrovi anche “nudo” in caso di sinistro.
Il lato oscuro degli acquisti su Internet, che si tratti di beni o servizi, è infatti rappresentato da fatto che, per spuntare DAVVERO prezzi migliori, è necessario superare una sorta di corsa ad ostacoli. Schivando le molteplici truffe di cui, come mine, sono disseminate le vetrine virtuali. Non stupisce quindi, che nell’ultima settimana l’IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) abbia individuato altri sette siti che promettono polizze auto a costi stracciati, ma in realtà si “limitano” ad alleggerire le tasche dei malcapitati.
Come evitare di cadere nella rete dei truffatori?
In primis, frenare l’entusiasmo da “Indiana Jones” del web…e contare fino a 10 (almeno) prima di pagare. Magari hai trovato per caso, su un sito di cui ignoravi l’esistenza fino a ieri, una polizza che sembra tagliata su misura delle tue esigenze. E fra pochi giorni scade la vecchia Rc Auto, quella che ti ha succhiato migliaia di euro nel giro di alcuni anni. Nonostante tutto questo, evita l’acquisto istintivo. Leggi attentamente il preventivo e la copia del contratto e verifica le informazioni relative alla tua controparte. In poche parole, accertati che si tratti di una persona fisica o giuridica iscritta in uno degli albi relativi agli intermediari autorizzati; ciascuno di questi elenchi è consultabile sul sito dell’Ivass.
La modalità di pagamento prevista è l’accredito su carte ricaricabili o prepagate? Scappa a gambe levate…e segnala il sito alle autorità.
L’apparenza inganna
Fai attenzione, perché la magagna può presentarsi in forma soft. Può succede che il sito civetta, dopo aver pagato, ti spedisca effettivamente il contratto relativo alla polizza…con l’indicazione, in caratteri minuscoli di un periodo più breve di quello inizialmente pattuito, e/o di una copertura assicurativa decisamente più ristretta del previsto. Ultimo, ma non meno importante, controlla ANCHE la classe di merito che figura, perché se è più bassa, in alcune casistiche di sinistro saresti parzialmente ma direttamente responsabile del risarcimento.