Staff leasing: luci e ombre del lavoro a tempo indeterminato tramite agenzia
05.06.2017 16:42
Gianluca, 39 anni. Un figlio di due, una moglie, e un lavoro nell’ambito dello staff leasing. In parole povere, è stato assunto a tempo indeterminato da un’agenzia interinale e presta le sue competenze presso un’altra azienda.
La sua storia è il simbolo del peso numerico crescente assunto da chi, tra quanti sono stati reclutati tramite agenzia del lavoro, ha ottenuto il cosiddetto “posto fisso”. “Gli sgravi contributivi concessi dal Governo a partire dal 2015 li hanno visti raddoppiare. Così, sono arrivati a 45.000”. A stimare le proporzioni del fenomeno è Alberto Russo, ricercatore di Diritto del lavoro della Fondazione Marco Biagi (università di Modena e Reggio Emilia).
“Ottenere il contratto di staff leasing mi ha reso felice, ma non è certo un traguardo raggiunto una volta per tutte”, precisa Gianluca. Infatti, comunque esiste anche per lui l’eventualità di restare a casa e dover trovare una nuova occupazione. “Riuscirci sarà però più semplice, se l’agenzia del lavoro dovrà confrontarsi con un numero limitato di persone nella mia stessa situazione”.
Intanto, il Job Act ha parzialmente modificato la disciplina dello staff leasing. A seguito dell’entrata in vigore del decreto attuativo 81/2015, il contratto di lavoro somministrato a tempo indeterminato può essere infatti utilizzato in qualunque settore e applicato a qualunque categoria di lavoratori.
L’unico requisito da rispettare è il tetto del 20% di persone assunte in azienda tramite staff leasing rispetto al totale di quanti, nel medesimo contesto, hanno il “posto fisso”. Detto parametro va calcolato al 1 gennaio dell’anno di stipula del contratto. Il Job Act ha inoltre cancellato l’obbligo di specificare la causale ai fini dell’assunzione in somministrazione a tempo indeterminato.
Staff leasing
Gianluca, 39 anni. Un figlio di due, una moglie, e un lavoro nell’ambito dello staff leasing. In parole povere, è stato assunto a tempo indeterminato da un’agenzia interinale e presta le sue competenze presso un’altra azienda.
La sua storia è il simbolo del peso numerico crescente assunto da chi, tra quanti sono stati reclutati tramite agenzia del lavoro, ha ottenuto il cosiddetto “posto fisso”. “Gli sgravi contributivi concessi dal Governo a partire dal 2015 li hanno visti raddoppiare. Così, sono arrivati a 45.000”. A stimare le proporzioni del fenomeno è Alberto Russo, ricercatore di Diritto del lavoro della Fondazione Marco Biagi (università di Modena e Reggio Emilia).
Contratto a tempo indeterminato ?
“Ottenere il contratto di staff leasing mi ha reso felice, ma non è certo un traguardo raggiunto una volta per tutte”, precisa Gianluca. Infatti, comunque esiste anche per lui l’eventualità di restare a casa e dover trovare una nuova occupazione. “Riuscirci sarà però più semplice, se l’agenzia del lavoro dovrà confrontarsi con un numero limitato di persone nella mia stessa situazione”.
Intanto, il Job Act ha parzialmente modificato la disciplina dello staff leasing. A seguito dell’entrata in vigore del decreto attuativo 81/2015, il contratto di lavoro somministrato a tempo indeterminato può essere infatti utilizzato in qualunque settore e applicato a qualunque categoria di lavoratori.
L'unico requisito da rispettare
L’unico requisito da rispettare è il tetto del 20% di persone assunte in azienda tramite staff leasing rispetto al totale di quanti, nel medesimo contesto, hanno il “posto fisso”. Detto parametro va calcolato al 1 gennaio dell’anno di stipula del contratto. Il Job Act ha inoltre cancellato l’obbligo di specificare la causale ai fini dell’assunzione in somministrazione a tempo indeterminato.
La redazione