Teramo: accertata usura bancaria a causa di un anomalo tasso d’interesse iniziale
Accertata usura bancaria
Finiti i tempi in cui le banche venivano guardate con ossequio e forse fin troppa reverenza, quasi come fossero un’entità sovrannaturale pervasa da un’aura mistica, i cittadini hanno acquisito una consapevolezza nuova, per quanto riguarda i loro diritti. Così, sono diventati indiscutibilmente agguerriti, nel tutelare i propri risparmi e far luce su eventuali anomalie. Ciò ha consentito, soprattutto in anni recenti, di veder emettere numerose sentenze a condanna delle varie casistiche di illeciti.
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L’ultima pronuncia, in ordine di tempo, arriva dall’Abruzzo, e più precisamente dal Tribunale di Sulmona (L’Aquila). Questo ha constatato l’applicazione di tassi usurari da parte di un'importante finanziaria già al momento in cui il prestito è stato concesso.
Detta sentenza è emblematica perché, inserendosi nel solco di un approccio in fase di consolidamento, implica l’individuazione di un illecito da parte della banca in fase di pattuizione del tasso corrispettivo, ovvero quello indipendente da un’eventuale mora.
“La pronuncia del Tribunale di Sulmona è particolarmente rilevante non solo perché ha riguardato la posizione di un gruppo bancario impegnato su base internazionale, ma anche perché ha stabilito che l’anomalia relativa ai tassi applicati può insorgere anche nelle fasi iniziali del contratto”. A parlare è Vincenzo Mazza, consulente tecnico della difesa ed esperto incaricato da Confconsumatori e Codacons.
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“L’interessata non si era accorta del fatto che già il tasso corrispettivo fosse inspiegabilmente alto”, ha precisato l’uomo.
Ma com’è possibile che il cliente della banca o finanziaria non ravvisi immediatamente l’anomalia annidata nel contratto? Incappare nella trappola è più semplice di quanto si creda, purtroppo, in quanto nella stragrande maggioranza dei casi a essere comunicato - con una certa enfasi, peraltro - è il TAN (Tasso Annuo Nominale), e non il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale), che è quello effettivamente rilevante ai fini del calcolo dell’usura. Quest’ultimo racchiude in sé tutte le spese connesse al finanziamento (interessi, istruttoria, bollo, assicurazione).
Il caso in questione, esaminato dal Tribunale di Sulmona, era partito nel 2013, e all’epoca alla cliente non era stata accordata la consulenza tecnica. La sostituzione del giudice ha però rovesciato la situazione.
A seguito della sentenza la finanziaria dovrà rimborsare alla cittadina gli interessi già versati, mentre quest’ultima sarà tenuta a restituire il capitale che le era stato inizialmente prestato.
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Una vicenda, questa, che ha sostanzialmente decretato la vittoria della vittima di illeciti. Purtroppo però, ancora oggi, molto spesso, la possibilità di veder riconoscere le proprie ragioni non è effettivamente garantita a tutti. Resta infatti particolarmente pesante il ruolo giocato dalle condizioni economiche di chi decide di intraprendere le vie legali, come pure dall’eventualità di affidarsi a un tecnico affidabile e competente.
La redazione