Terni: lieto fine inaspettato per anziani in difficoltà economiche
Un pignoramento (im) mobiliare non è mai solo un pignoramento
Il suo significato va ben oltre quello che si legge in chili di scartoffie scritte in legalese. È un provvedimento, questo, che scava nella carne viva di chi lo subisce. Produce ferite difficili da sanare, e cicatrici spesso incancellabili. Perché una credenza, un letto, un quadro, una casa insomma, NON sono MAI solo oggetti: rappresentano invece la concretizzazione ed il frutto di sacrifici e lavoro, e la celebrazione dell’essere una famiglia, cioè un nucleo tenuto insieme da legami profondi.
Comprensibile, quindi, che nessuno accetti ed assista di buon grado all’arrivo dell’ufficiale giudiziario chiamato ad espletare le sue mansioni. In quel momento va in pezzi una vita vissuta, e sulle macerie bisogna provare a costruirne una nuova. Fortunatamente qualche volta capita un imprevisto che scompagina tutto, riportando tutto com’era una volta…
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È stata resa nota in questi giorni la vicenda di un’anziana coppia di Terni. Invalida lei, afflitto da gravi patologie lui, hanno schivato per un soffio il pignoramento dei beni messi insieme in una vita di rinunce e fatica.
A salvarli, l’intervento di un 30enne di Spoleto che, dopo aver inizialmente deciso di acquistare in blocco i mobili pignorati per arredare un suo immobile, ha cambiato idea dopo essersi trovato faccia a faccia con la disperazione e la rabbia della coppia. Così, ha ricomprato i beni, e li ha donati loro: in questo modo non potranno essere aggrediti da ulteriori pignoramenti.
Empatia e generosità del 30enne spoletino non si fermano qui, però. L’uomo ha deciso di intervenire a sostegno dei due anziani anche nelle altre procedure riscossive ancora pendenti a loro carico.
E a chi gli chiede perché si sia preso così a cuore la vicenda, lui risponde che è perché il ricordo del padre morto sette anni fa è ancora vivo e presente in lui.
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