Tutto quello che c’è da sapere sulla notifica di un debito

Che succede se il postino recapita in tua assenza una cartella esattoriale?

Notifica-postino-cartella-esattorialeIl documento può essere consegnato a terzi, tra cui familiari conviventi, portieri e vicini di casa, ma la procedura si ritiene valida solo se in un secondo momento ti viene inviata la cosiddetta raccomandata informativa. L’importanza di questa è legata al fatto che ti vengono fornite delucidazioni su quello che è successo in tua assenza. Un principio, questo ribadito dall’ordinanza n.5522 emessa dalla Corte di Cassazione il 26 febbraio 2019.

È invece materialmente impossibile produrre la raccomandata informativa in caso di irreperibilità assoluta, vale a dire quando si ignorano i recapiti più recenti del contribuente.

Attenzione: se decidi di contestare il contenuto della cartella esattoriale non puoi più appellarti ad anomalie connesse all’iter di notifica. Infatti, implicitamente hai dimostrato di essere al corrente dei debiti a tuo carico.

Cambi casa? Nel primo mese gli avvisi di pagamento a te indirizzati possono essere comunque recapitati nella vecchia residenza. È questo, infatti, l’arco di tempo entro il quale il Fisco deve aggiornare le informazioni anagrafiche inerenti il contribuente.

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La cartella esattoriale può essere notificata da un servizio di poste private?

L’orientamento della giurisprudenza è cambiato nel corso del tempo. La Cassazione ha difeso a lungo il monopolio di Poste Italiane, ma una legge del 2017 ha rovesciato la situazione autorizzando il recapito da parte di soggetti privati.

Come deve provare il Fisco il recapito della cartella?

Relata e ricevuta di ritorno della raccomandata devono essere custodite in quanto spetta ad Agenzia delle Entrate Riscossione dimostrare che il contribuente è stato correttamente messo a conoscenza della sua situazione debitoria. Non possono infatti essere utilizzati a tale scopo i dati contenuti in archivi telematici, né eventuali certificati rilasciati dall’ufficio postale.

Il Fisco è tenuto a conservare questa documentazione anche oltre il termine di legge di cinque anni, dato che quest’ultimo attiene unicamente a motivazioni amministrative ed ispettive.

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