Un’asta giudiziaria può essere peggio di una malattia mortale
06.12.2017 11:36
Asta Giudiziaria
Quando un cittadino è vittima del “fuoco incrociato” dell’esasperazione e della consapevolezza di aver subito un’ingiustizia, le conseguenze sono difficilmente prevedibili, quanto a tempistiche e modalità, ma senza dubbio palesano, prima o poi, un’estrema drammaticità.
Spesso, quando si ha la percezione di aver perso tutto, il proprio lavoro, i frutti (anche materiali) di anni di sacrifici e l’indipendenza, non è facile sottrarsi a impulsi autodistruttivi. Inevitabile, forse, pensare di porre fine alla propria esistenza, se non si riesce a intravedere alcuno spiraglio di luce nel presente e nel futuro prossimo.
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"Non ho intenzione di lasciare la casa in cui ho vissuto"
Lo scorso 4 dicembre le conseguenze della disperazione si sono crudelmente manifestate nel tribunale di Siena, dove Sandra Pelosi, 50enne toscana, ha tentato il suicidio tagliandosi le vene, a seguito della vendita tramite asta giudiziaria della sua casa. Tempestivamente trasferita all’ospedale Santa Maria alle Scotte, la donna è stata salvata.
“Non ho intenzione di lasciare la casa in cui ho vissuto, e che è il simbolo del lavoro di una vita. Fortunatamente non sono sola a combattere questa battaglia”. Così Sandra Pelosi.
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Una vicenda, quella della 50enne senese, che a tratti si configura come una vera e propria via crucis laica. Infatti, dopo un incidente sul lavoro avvenuto nel 2010, non è stata più in grado di far fronte alle rate del mutuo, il cui ammontare complessivo è di 500mila euro.
Sandra Pelosi aveva richiesto il cospicuo finanziamento quando la sua attività di imprenditrice andava bene; dopo l’insorgere della disabilità si era poi impegnata su più fronti per far conoscere la sua vicenda anche a livello nazionale, ed essere aiutata a vivere con dignità e serenità il decorso della malattia.
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A supportare dal punto di vista legale Sandra Pelosi ci sono gli avvocati Walter Biscotti e Valeria Passeri. Lo scorso 4 dicembre, nel corso di un’asta giudiziaria che – si pensava – sarebbe andata deserta, è giunta un’offerta in busta chiusa. L’acquirente dell’immobile, precisa la senese, è informato della situazione attraverso cui si è giunti alla vendita, e ciononostante non ha desistito. “In ogni caso, non sarà facile per queste persone buttarmi fuori”.
La redazione