Un imprenditore scrive a Bankitalia. Chi è protestato non può più lavorare!

E' l'ennesima storia di ordinaria follia che strangola le aziende. Un imprenditore romano nell'impossibilità di pagare tasse e balzelli di un'azienda, solo perché i regolamenti lo hanno espulso dal sistema bancario. La lettera è diretta al Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco e chiede una soluzione per rispettare le leggi ed evitare di cadere nelle mani degli usurai per poter sopravvivere.
 
Egregio Governatore della Banca d’Italia Dott. Visco,
 
alcune direttive imposte dagli scienziati dell’economia e del diritto che lavorano alle sue dipendenze, hanno imposto a tutte le banche italiane di non aprire conti a società ove vi siano pregiudizievoli di conservatoria, protesti, segnalazioni alla Centrale Allarme Interbancaria o anche semplicemente in liquidazione.
Questo significa che se una società avesse un problema e mi immagino i suoi tecnici abbiano potuto ipotizzarlo che questo possa accadere in un periodo così fertile economicamente, si ritrovi automaticamente espulso dal sistema bancario, senza la possibilità di incassare regolarmente i propri crediti, senza la possibilità di pagare gli f24 e senza la possibilità nemmeno di effettuare qualsiasi pagamento a mezzo bonifico bancario.
Orbene, qualora un imprenditore sfortunato volesse evitare di dover ricorrere a diversi operatori sul mercato che invece forniscono questa operatività (siciliani, calabresi ed ex banda della Magliana) può cortesemente dare disposizioni affinché si possa aprire un conto di corrispondenza base (incasso e pagamento ) presso una delle filiali della banca d’Italia. Oppure, può indicarci quale rimedio i suoi scienziati abbiano previsto…..?
La ringrazio per la risposta.
 
Ps. Nel caso di specie, ho fornito consulenza ad una società immobiliare che ha subito una truffa, subendo dei protesti illegali, e si ritrova da circa un mese con un assegno circolare a suo nome che non riesce ad incassare. Tra l’altro questo incasso serve per pagare multe ed oneri arretrati in Camera di Commercio che però non può saldare.
 
Un imprenditore romano che non si arrende alla crisi.