Vicino all’amica 80enne nell’ultimo viaggio…e ora Equitalia pretende 60mila euro
Nei giorni scorsi un fatto di cronaca ha portato nuovamente alla ribalta e all’attenzione dell’opinione pubblica il tema dell’eutanasia e della morte assistita. Oggi una testata locale ligure ha reso nota una vicenda avvenuta alcuni anni fa, che vede intrecciarsi questioni etiche e problemi con Equitalia.
Nel 2014 l’ottantenne vicentina Oriella Cazzanello decide di porre fine alla sua vita andando a morire in una clinica svizzera. Chiede all’amico Angelo Tedde, conosciuto nel corso di una vacanza in Riviera, di accompagnarla. Sebbene l’uomo non sia d’accordo, la asseconda; la donna gli lascia in eredità 600mila euro circa (non ancora incassati) e l’Agenzia di Riscossione gli notifica una cartella da 60mila euro.
Un’esistenza travagliata
Quella di Angelo Tedde. Infatti dopo l’alluvione aveva perso il lavoro di portiere di notte in un albergo di Chiavari. A seguito della morte di Oriella Cazzanello è accusato di istigazione al suicidio, ma viene assolto nell’ottobre 2015 in quanto, scrive il Tribunale di Vicenza, «la donna era nel pieno possesso delle sue facoltà psichiche e nessuno avrebbe potuto influenzare la sua decisione». Detta pronuncia non viene contestata, ma nel frattempo i parenti prossimi della defunta, che non era sposata né aveva figli, impugnano il testamento.
L’uomo non ha comunque ancora incassato l’eredità
Inizialmente questa era stata “congelata” per il procedimento penale aperto, poi gli istituti di credito sono intervenuti contestando il lascito in quanto, secondo loro, designerebbe diversi legatari. A oggi Angelo Tedde avrebbe incassato solo alcune polizze, per un totale di qualche migliaia di euro. «L’accaduto ha portato al mio cliente solo problemi.