“Voglio pubblicare i nomi di chi evade le tasse. E vi spiego perché”

Imu, Irpef, Tasi 

Evasione_Fiscale

Ogni giorno dobbiamo fare i conti con mille e una imposte, e non sempre lo stipendio è sufficiente. Così, può capitare che qualche scadenza salti, e nella “migliore” delle ipotesi il pagamento viene differito a un momento più propizio. Questo significa, però, dover far fronte anche agli interessi di mora.

È un fatto: spesso le tasse da versare si sommano fino a raggiungere importi insostenibili, o comunque si susseguono a ritmo incalzante. Metterne – momentaneamente – da parte qualcuna può essere inevitabile, ma evadere in modo sistematico e consapevole è un’altra storia. E non giova per primo a chi lo fa, in quanto provoca, per effetto a catena, l’abbassamento qualitativo e/o la riduzione numerica dei servizi offerti dall’amministrazione locale.

Così, nei giorni scorsi Franco Mungai, sindaco di Massarosa (Lucca) ha inoltrato formale richiesta al Garante della Privacy per ottenere l’autorizzazione a pubblicare online la lista dei cittadini morosi. Ovvero di quanti, ad esempio, non pagano da un arco di tempo sufficientemente lungo tasse quali quella sulla spazzatura. Un provvedimento, questo, che è destinato a riaprire il dibattito fiscale anche su base nazionale.

La lista sarebbe costituita da circa 1.600 nominativi, in merito ai quali l’amministrazione ha raccolto una serie dati (conti correnti attivi, datori di lavoro…). L’obiettivo è quello di avviare le procedure finalizzate al recupero forzoso degli importi dovuti.

23mila cittadini e 10 milioni di euro evasi dalle casse comunali per un bilancio complessivo di 18. Si tratta, insomma, di un buco di dimensioni considerevoli, che obbliga Franco Mungai  e il suo staff a effettuare continue anticipazioni di cassa e ritardare il pagamento dei fornitori.

Per arginare questa emorragia finanziaria il Comune è già ricorso a una serie di misure, tra cui il fermo amministrativo, il pignoramento dei crediti e l’esproprio forzoso di un quinto di stipendi e pensioni. Tuttavia, le tempistiche sono lunghe, e le procedure complesse, quindi, spiega Franco Mungai, si è reso necessario individuare una strada più rapida. Contestualmente, sottolinea, il bilancio dell’amministrazione ha sempre ottenuto il via libera delle associazioni sindacali.

 

Il sindaco di Massarosa non è stato il primo a pensare a una lista pubblica, e quindi sottoposta al giudizio anche feroce della collettività. Lo aveva infatti preceduto il primo cittadino di Oristano, poi bloccato dal Garante della Privacy, e il sindaco di Riomaggiore (La Spezia) Franca Cantrigliani.

Nel giugno 2015, infatti, il comune ligure aveva emanato una delibera che richiedeva la sospensione immediata di qualunque permesso, concessone o autorizzazione ai cittadini non in regola con il pagamento delle tasse, nonché la pubblicazione online dei loro nomi in un’apposita lista. Non erano mancate comunque, di lì a poco, le critiche degli addetti ai lavori. Questi avevano infatti sottolineato tutta una serie di lacune e criticità.

La misura emanata da Riomaggiore proveniva infatti dalla giunta, che ha un ruolo meramente politico, e non dal consiglio comunale, che è un vero e proprio organo di controllo. Inoltre l’amministrazione non ha il potere di negare l’autorizzazione in un determinato settore per inadempienze relative a tributi di natura diversa.

Altri esperti in materia legale avevano poi sottolineato che la decisione del sindaco Franca Cantrigliani era viziata da incompetenza ed eccesso di potere. 

La redazione