Quando i “controllori” non svolgono al 100% il proprio lavoro finiscono nel “mirino”, sorte ben nota ai cittadini “comuni mortali”. Nei giorni scorsi l’Agenzia di Riscossione è stata colpita da un fuoco incrociato. Da una parte i blitz e le perquisizioni della Guardia di Finanza in tutta Italia, dall’altra le tentate truffe da parte di sedicenti impiegati.
Labirinto. Questo è il nome dell’operazione delle Fiamme Gialle che ha coinvolto numerose città italiane, tra cui Trento, Castelfranco Veneto, Cremona e Brescia. All’origine di tutto c’è stata proprio l’inchiesta della procura di quest’ultima.
A Brescia sono state perquisite anche l’Agenzia delle Entrate e quella delle Dogane. Coinvolte negli accertamenti circa 40 aziende che operano su base nazionale. Tirando le somme sono stati iscritti in 9 nel registro degli indagati. Tra loro, cinque imprenditori e un professionisti. I dipendenti pubblici finiti nel mirino sono stati accusati di aver ricevuto mazzette per “chiudere un occhio” su eventuali controlli.
In provincia di Pavia sono stati individuati tre gruppi di finti agenti di Equitalia. Il primo, attivo a Voghera, era composto da due uomini di Casoria, entrambi pregiudicati per truffa. A Medassino era una donna a bussare alle porte dei cittadini per “battere cassa”. A Montebello, invece, a bordo di un furgone bianco della “polizia zoofila” se ne aggiravano altre due.
Quando i “controllori” non svolgono al 100% il proprio lavoro finiscono nel “mirino”, sorte ben nota ai cittadini “comuni mortali”. Nei giorni scorsi l’Agenzia di Riscossione è stata colpita da un fuoco incrociato. Da una parte i blitz e le perquisizioni della Guardia di Finanza in tutta Italia, dall’altra le tentate truffe da parte di sedicenti impiegati.
Labirinto. Questo è il nome dell’operazione delle Fiamme Gialle che ha coinvolto numerose città italiane, tra cui Trento, Castelfranco Veneto, Cremona e Brescia. All’origine di tutto c’è stata proprio l’inchiesta della procura di quest’ultima.
A Brescia sono state perquisite anche l’Agenzia delle Entrate e quella delle Dogane. Coinvolte negli accertamenti circa 40 aziende che operano su base nazionale. Tirando le somme sono stati iscritti in 9 nel registro degli indagati. Tra loro, cinque imprenditori e un professionisti. I dipendenti pubblici finiti nel mirino sono stati accusati di aver ricevuto mazzette per “chiudere un occhio” su eventuali controlli.
In provincia di Pavia sono stati individuati tre gruppi di finti agenti di Equitalia. Il primo, attivo a Voghera, era composto da due uomini di Casoria, entrambi pregiudicati per truffa. A Medassino era una donna a bussare alle porte dei cittadini per “battere cassa”. A Montebello, invece, a bordo di un furgone bianco della “polizia zoofila” se ne aggiravano altre due.