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«Fisco non fornì sufficienti informazioni» Annullato debito da 39 milioni di euro

Se lo Stato esige dei soldi dal cittadino, deve spiegare da cosa origina il credito.  In questi termini si è pronunciata nei giorni scorsi la Commissione Tributaria Regionale di Napoli, accogliendo le istanze del Gruppo Bernardi e rigettando il presunto credito del Fisco, per un totale di circa 40 milioni di euro derivanti da due cartelle esattoriali.

All’origine di tutto, due avvisi di pagamento inerenti l’Iva del 2002 e del 2004. La Commissione Tributaria Provinciale del capoluogo campano si era rifiutata di cancellare il debito , e così l’amministratore straordinario del Gruppo Bernardi aveva deciso di impugnare il provvedimento.

La decisione della CTR è stata determinata da una lacuna informativa. Infatti, negli atti impositivi non erano riportate le motivazioni del debito. Ciò ha impedito al Gruppo di procedere alla propria difesa.

Riforma Villani: congelata cartella da 200mila euro. «Conseguenze irreparabili per contribuente»

 


 

«Il Parlamento indaghi su errori e disservizi di Equitalia»

Le cartelle esattoriali sono come l’uovo di Pasqua. Spesso nascondono una “sorpresa”.  A confermarlo, dati alla mano, è stato, nei giorni scorsi, il D.I.C.I.E. (Dipartimento di Controllo degli Illeciti Equitalia) che, attraverso un comunicato stampa, ha fotografato le proporzioni del fenomeno. «Abbiamo esaminato circa 700 posizioni, individuando anomalie nella stragrande maggioranza dei casi. Parliamo di una percentuale del 85%, un numero spaventoso, che non può e non deve passare inosservato».

Il D.I.C.I.E., che fa riferimento a D.E.C.I.B.A. (Dipartimento Europeo di Controllo degli Illeciti Bancari), è operativo da circa tre mesi, ma ha già in cantiere numerose iniziative, tra cui la richiesta di attivazione di una Commissione Parlamentare d’Inchiesta. «In un momento di profonda crisi come quello attuale, con una pressione fiscale ai limiti della sostenibilità, e numerose aziende che chiudono o rischiano di dover chiudere, oltre alle dure procedure dell'ente di riscossione, che talvolta diventano vessatorie e portano alla chiusura le aziende già colpite dalla crisi, il fardello delle anomalie del sistema creditizio e di Equitalia è inaccettabile e insostenibile».

Contestualmente, il Dipartimento di Controllo degli Illeciti Equitalia sta per attivare un servizio telematico di supporto, finalizzato a raccogliere le segnalazioni di scandali e vessazioni da parte dell’Agenzia di Riscossione.

«Il responsabile del nostro sito si è attivato per aggiungere, nei prossimi giorni, una sezione al portale di Dicie mediante la quale i cittadini potranno indicarci  i casi, che dopo essere stati analizzati, saranno resi noti all'opinione pubblica». Così Vilnò e Nicoletti (D.E.C.I.B.A).

 

Comune salernitano manda in pensione Equitalia

Come liberarsi da un debito verso lo Stato?


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Comune salernitano manda in pensione Equitalia

Cresce l’elenco delle città che si “sfilano” dall’Agenzia di Riscossione. Stavolta è il turno di Cava de’ Tirreni. La decisione dell’amministrazione è scaturita dal sostanziale insuccesso dell’operato di Equitalia. Infatti la gran parte dei contribuenti destinatari di cartelle esattoriali si è rivolta alla magistratura, riducendo sistematicamente gli importi pagati.

 

Così, il Comune ha riscosso meno del previsto: solo 4 cittadini su 10 stanno rimborsando regolarmente il debito. L’amministrazione ha quindi deciso di intraprendere un’inchiesta interna per determinare l’ammontare delle somme non incassate. Nel frattempo l’Agenzia deve smaltire le pratiche in sospeso per preparare il passaggio di consegna a un soggetto privato.

Equitalia, quando contestare il debito è questione di coscienza
 
Maggiori informazioni https://www.usuraonline.it/notizie/newscbm_900826/3/Equitalia, quando contestare il debito è questione di coscienza

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