Se lo Stato esige dei soldi dal cittadino, deve spiegare da cosa origina il credito. In questi termini si è pronunciata nei giorni scorsi la Commissione Tributaria Regionale di Napoli, accogliendo le istanze del Gruppo Bernardi e rigettando il presunto credito del Fisco, per un totale di circa 40 milioni di euro derivanti da due cartelle esattoriali.
All’origine di tutto, due avvisi di pagamento inerenti l’Iva del 2002 e del 2004. La Commissione Tributaria Provinciale del capoluogo campano si era rifiutata di cancellare il debito , e così l’amministratore straordinario del Gruppo Bernardi aveva deciso di impugnare il provvedimento.
La decisione della CTR è stata determinata da una lacuna informativa. Infatti, negli atti impositivi non erano riportate le motivazioni del debito. Ciò ha impedito al Gruppo di procedere alla propria difesa.
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