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Pagò interessi usurari per 600mila euro. Indagati i vertici dell’istituto di credito

È partito nei giorni scorsi il processo per usura bancaria a carico di tre dirigenti del Banco di Sardegna. Tutto è iniziato con la denuncia di un imprenditore del Sulcis, insospettito dai tassi che gli erano stati applicati. Gli inquirenti hanno poi accertato che effettivamente erano stati pagati interessi ben al di sopra della soglia stabilita per legge, per un totale di circa 600.000 euro.
 
Il dibattimento comincerà a marzo del prossimo anno in quanto il Pubblico Ministero ha chiesto un’integrazione dei capi di accusa e la rettifica della data di inizio degli stessi, che andrebbe anticipata di due anni, risalendo al 2005. 
 

 

Morto l’uomo accusato di eccesso di legittima difesa. A chi andrà l’eredità?

Le guerre tra poveri hanno un duplice, devastante effetto. Non risolvono i problemi di nessuna delle parti in causa, e generano paradossi al limite del macabro e del grottesco. L’epilogo della vicenda di Ermes Mattielli, robivecchi veneto che nove anni fa sparò a due ladri sorpresi nel suo magazzino a rubare del rame (valore: circa 300 euro), ne è l’ulteriore riprova. La morte dell’uomo, avvenuta nei giorni scorsi a seguito di un periodo di forte stress e angoscia, lascia aperti scenari difficili da prevedere, e comunque complessi da gestire. A ottobre il Tribunale di Vicenza lo aveva infatti condannato per duplice tentato omicidio, disponendo un risarcimento danni di circa 140.000 euro. Resta ora da capire a chi spetterà saldarlo. 
 
«Ermes potrebbe avere fatto testamento indicando qualche beneficiario. In ogni caso gli eventuali eredi dovranno pagare i 135 mila euro solo nel caso di accettazione dell’eredità. Che non so a quanto possa ammontare, ma se fosse inferiore a 135 mila euro è difficile che l’eredità possa essere accettata». Così hanno sintetizzato la vicenda i legali del robivecchi. In tal caso, i beni (presumibilmente costituiti da due vecchie case) passeranno allo Stato, a cui toccherà occuparsi del risarcimento. 
 
Inizialmente accusato di eccesso di legittima difesa, Mattielli era stato condannato a un anno di carcere per lesioni. Il verdetto era però stato impugnato, e quindi ribaltato, trasformandosi in imputazione di duplice omicidio, confermata nelle settimane scorse. La ricostruzione dei fatti della notte del 13 giugno 2006 aveva accertato che l’uomo aveva sparato nove colpi di pistola, prima puntando verso i fasci di luce delle torce, e dopo verso i ladri, che però erano già a terra. 
 

 

«Equitalia pretende 56.000 euro. Ma come faccio a vivere con 100 euro al mese?»

Fuori dai film quasi mai il postino suona due volte. E invece dovrebbe farlo, perlomeno quando porta brutte notizie … e/o cartelle esattoriali. Presumibilmente ha pensato qualcosa del genere anche il pensionato ottantenne di Avezzano (l’Aquila) a cui, nei giorni scorsi, è stato notificato un debito verso Equitalia di circa 60.000 euro tra bolli, tributi e imposte arretrate.

«Hanno suonato, e ho aperto io. C’era una raccomandata da firmare, e l’ho fatto, senza immaginare minimamente di cosa si trattasse. Ho aperto la busta, e il mondo mi è crollato addosso in un secondo. L’Agenzia di Riscossione pretendeva da mio padre 56.000 euro, “maturati” negli ultimi otto anni». Così la figlia dell’anziano.

Piove sempre sul bagnato, viene da dire. L’uomo infatti ha già le sue gatte da pelare, tra spese mediche, badante, e una pensione di 600 euro. Peraltro sta già versando a Equitalia il quinto per tributi arretrati.

Niente panico, secondo i riscossori, però. Il debito può essere pagato in comode rate, per un massimo di 120. Il dettaglio non del tutto trascurabile è che, a quel punto, l’anziano dovrebbe consegnare a Equitalia 472 euro. E vivere con 100 euro al mese sarebbe impensabile per chiunque. Perfino per Superman…