Nell’immaginario collettivo novembre è il mese dei morti. Tuttavia, questa potrebbe non essere la ricorrenza più cupa. A ricordarcelo, l’Ufficio Studi della CGIA di Mestre, che ha pubblicato nei giorni scorsi un report inerente le scadenze fiscali che “animeranno” queste settimane.
Il periodo “di fuoco” sarà quello compreso tra il 16 e il 30 novembre, quando le tasche di autonomi, imprese e lavoratori dipendenti si “alleggeriranno” di circa 50 miliardi di euro, tra acconti Irpef, Irap, Ires addizionali Irpef e ritenute d’imposta.
Il prelievo fiscale rappresenta quindi un cospicuo investimento, per i cittadini. Non solo in termini brutalmente monetari, ma anche di tempo. «A causa di un sistema ancora troppo frammentato – spiega Paolo Zabeo (coordinatore Ufficio Studi CGIA) - nel nostro Paese sono necessari ben 34 giorni lavorativi per pagare le tasse. In altre parole, tra le code agli sportelli, per recarsi dal commercialista o per compilare moduli, registri e scartoffie varie, le imprese italiane impiegano 269 ore all’anno. Una via crucis che, purtroppo, condividiamo con i portoghesi, mentre in tutti gli altri paesi dell’Eurozona la situazione è meno pesante della nostra».