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Cartelle esattoriali e condono. L’unica certezza? La confusione

Primavera ancora tutta da scrivere per chi ha debiti con il Fisco

Condono-cartelleIl varo del Decreto Sostegni, infatti, non ha ancora fatto chiarezza su questioni quali quella della cancellazione automatica delle cartelle entro 5mila euro, e dei termini esatti della ripartenza delle notifiche degli avvisi di pagamento da parte di Agenzia delle Entrate Riscossione.

In entrambi i casi il Governo ha molti nodi da sciogliere.

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Per quando riguarda il cosiddetto mini-condono, si contrappongono nettamente due fronti: sindacati e Lega. Poletti e Landini, rispettivamente segretari confederali di Uil e Cgil, hanno dichiarato che il Governo dovrebbe rinunciare alla cancellazione automatica dei debiti entro 5mila euro, in quanto la misura penalizzerebbe, ancora una volta, i contribuenti che finora, anche nonostante le difficoltà economiche, hanno fatto fronte alle pendenze fiscali. Il messaggio veicolato dal mini-condono, sarebbe che la furbizia paga – letteralmente – e che l’onestà è una sventura. Una sorta di handicap, quasi.

Dal canto suo invece, la Lega auspica addirittura un alleggerimento dei requisiti necessaria ad usufruire della cancellazione automatica. Nello specifico, questa dovrebbe riguardare i debiti entro 10mila euro maturati fino al 2015.

Nel frattempo, salvo diverse disposizioni, AER “scalda i motori” della macchina burocratica. Dal 1° maggio, infatti, partiranno alla volta delle case dei 9 milioni di contribuenti indebitati 50 milioni di cartelle esattoriali. E, anche se, come dichiarato, gli invii saranno “spalmati” su sette mesi, si tratta comunque di una mole di notifiche imponente. Anche per l’impatto psicologico che produrrà sui destinatari.

La redazione 

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Unimpresa: cartello tra banche rischia di provocare” tempesta perfetta”

Quando la concorrenza è apparente, l’offerta prospera sulla pelle dei consumatori

Tassi-interesse-sogliaIn alcuni settori, in realtà, sarebbe più appropriato parlare di carne viva. Settori che hanno a che fare con la sussistenza dei cittadini, con la possibilità di affrontare spese importanti per risolvere problemi - letteralmente - vitali. Un esempio? Il mercato del credito, che spesso rappresenta per privati e aziende una sorta di ultima spiaggia legale prima di mettersi in mano ad organizzazioni illecite e piombare in uno stato di impotenza e disperazione che può condurre a gesti estremi.

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A onor del vero, però, non sempre gli operatori autorizzati e tradizionalmente riconosciuti come leader nel mercati del prestito di denaro (banche e finanziarie) si dimostrano affidabili e garantiscono opportune tutele ai clienti. A darne la prova plastica è stato il monitoraggio condotto dall’associazione Unimpresa sulla scorta delle informazioni diramate dal Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e dalla Banca d’Italia,  congiuntamente alla modulistica dei più importanti istituti di credito del Paese.

Il dato più saliente emerso dallo studio è stato lo scostamento minimo tra i tassi d’interesse applicati dalle suddette banche sui più diffusi prodotti finanziari (mutuo, cessione del quinto, credito revolving). Di fatto si rileva un accordo sotto forma di cartello.

Nello specifico gli interessi mediamente più bassi e contestualmente il cosiddetto valore – soglia superato il quale si sconfina nell’usura si è rivelato essere quello relativo ai mutui ipotecari a tasso fisso (6,26%), e a quelli a tasso variabile (6,91%), La soglia di “allarme” per la cessione del quinto si aggira intorno al 18%, mentre quella del credito revolving sfiora il 24%.

Uno scenario, questo, che, spiega Unimpresa, potrebbe determinare una vera e propria tempesta perfetta, le cui già drammatiche conseguenze potrebbero essere acuite e amplificate a dismisura dal “bubbone” Covid19.

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La redazione 

 


Covid e sfratti. La proposta di Confedilizia

Non sempre la proroga di un pagamento è una buona notizia

Sfratti-Covid19Anzi. Le controindicazioni possono ricadere su entrambe le parti. Sul creditore (già nel breve periodo), e sul debitore (nel medio-lungo periodo). Posticipare a tempo indeterminato incasso/versamento di una somma mette inevitabilmente in difficoltà il primo, e non aiuta REALMENTE il secondo. Perché si innesca una dinamica di accumulo che determina il proliferare degli interessi. E se già era difficile saldare una pendenza pari a 5, una di 10 può rappresentare una montagna insormontabile…

L’ultimo esempio, in ordine di tempo, della complessità e contraddittorietà di questa dinamica è rappresentato dal Decreto Sostegni che ha messo nero su bianco l’ennesimo stop alla procedura di notifica e riscossione fiscale, ai pignoramenti ed agli sfratti.

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Ad esternare le proprie perplessità è stata, recentemente, Confedilizia attraverso il suo presidente, che ha rilevato la frustrazione di famiglie e piccoli risparmiatori impossibilitati, da ormai più di un anno, ad ottenere la liberazione degli immobili dagli inquilini morosi ben prima dell’esplosione della pandemia.

La proposta avanzata da Confedilizia, nell’ottica di tamponare l’emorragia economica subita dai proprietari degli immobili affittati, sarebbe quella di erogare dei “mini ristori” dedicati appositamente a chi, come unica fonte di reddito, aveva proprio un canone di locazione.

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