Non pagherà più le cartelle esattoriali dal prossimo mese e presenterà un esposto alla Procura su istigazione all’usura.
Non si arrende Raffaele Presutti, promotore finanziario, dopo il no alla sospensione delle tasse ricevuto dalla Commissione tributaria dell’Aquila il mese scorso.
La storia del sulmonese inizia nel 2007, quando acquista un appartamento di 133mila euro, che poi rivende a 170mila, senza pagare il 10 per cento della plus valenza, perché per un errore sull’atto notarile era riportato il valore catastale dell’immobile di 60mila euro.
“Su consiglio di un funzionario dell’Agenzia delle entrate io non pago quei 3mila e 700 euro che avrei dovuto pagare di differenza fra l’acquisto e le vendita – racconta Presutti che oggi ha convocato conferenza stampa nel suo ufficio – e da lì inizia il mio calvario”.
Nel 2009 subisce un accertamento dell'Agenzia delle entrate che gli chiede di pagare le tasse al 10 per cento della plus valenza sullo scarto fra i 60mila euro (certificati dall’atto notarile come valore catastale dell’immobile) e i 170mila a cui la casa era stata rivenduta (110mila). Un debito pari a circa 10mila euro, quindi, che fra sanzioni, more e quant’altro arriva al totale di 108mila.
Presutti, quindi, inizia la sua lunga battaglia legale contro l' Agenzia delle entrate, che perde, però, sia in primo che in secondo grado, perché gli assegni circolari portati da lui come prova del valore dell’appartamento non vengono giudicati sufficienti. Nel frattempo, ad agosto dell'anno scorso, presenta un esposto alla Procura contro l’Agenzia delle entrate per abuso e omissione di atti di ufficio, per cui la Finanza sta indagando. Il promoter sulmonese, però, non si ferma qui e decide di investire la Cassazione, da cui si attende ancora una pronuncia.
Intanto, la Commissione tributaria regionale gli nega la sospensione delle cartelle esattoriali sui 108mila euro da pagare, che lui ha già saldato per 20mila, e annuncia – come forma di protesta – di non voler pagare più il Fisco dal prossimo mese.
“Con i miei avvocati, guidati da Gabriele Tedeschi, stiamo valutando se ci sono gli estremi per istigazione all’usura – continua – e inoltre se la Cassazione mi darà ragione chiederò anche il risarcimento dei danni”.
Per un errore, infatti, poi chiarito da Equitalia con una lettera di scuse, Presutti si era visto arrivare nei mesi scorsi una lettera in cui gli comunicavano il pignoramento di due abitazioni (di cui una in costruzione) e un terreno del valore di 600 mila euro.
“A questo punto cerco un usurario di buon cuore – ironizza Presutti – perché sono convinto che i tassi sarebbero sicuro più vantaggiosi. Mi chiedo se uno Stato può comportarsi in questa maniera nei confronti di chi non ha possibilità di pagare. Il mio reddito annuo, infatti, con quello che è successo e che mi ha tolto la necessaria lucidità è sceso a meno di 10mila euro, rispetto ai 50-60 di prima. Sono pronto, quindi, ad andare al ministero delle Finanze e al Governo per esporre il mio caso, che dovrebbero conoscere, visto che all’epoca dei fatti venni ricevuto anche dall’ex ministro Tremonti.
Ora chiedo ai politici e rappresentanti istituzionali, in particolare alla senatrice Paola Pelino e alla vice presidente della Provincia Antonella Di Nino, che si facciano carico della mia situazione perché poteva capitare a chiunque. Io già pago 2mila e 700 euro al mese di mutui e prestiti vari e coi mille e 800 che dovrei ad Equitalia arriviamo ad una cifra che sfora di molto il mio reddito”.