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Bollo non pagato: cosa ha deciso la Cassazione?

Lo Stato non ammette ignoranza, né dimenticanza

Bollo-auto-cancellatoQuando si tratta di far cassa attraverso imposte, tributi e multe. Ciò spiega perché uno degli incubi peggiori e ricorrenti degli automobilisti sia “saltare” una o più scadenze relative al bollo. L’ente riscossore, infatti, grazie ad una memoria elefantiaca (o meglio, a controlli a campione spesso condotti senza seguire particolari criteri) è in grado di risalire a mancati pagamenti relativi anche a cinque o dieci anni prima.

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Comincia così il valzer di cartelle esattoriali, avvisi di pagamento, contestazioni…e richieste di pignoramenti.

Fortunatamente, però, un’ordinanza della Corte della Cassazione (la n.28072/2019, per la precisione) ha determinato un colpo di spugna perlomeno su una finestra temporale relativamente recente, quella compresa tra il 2000 ed il 2010. Dunque, per importi entro mille euro, l’imposta regionale inerente questo periodo non è più dovuta. Attenzione, quindi, ad eventuali cartelle pazze.

La redazione

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Quali beni sono al sicuro in caso di debiti?

In caso di pignoramento, gli oggetti di proprietà del debitore non sono tutti uguali

Il creditore, infatti NON può aggredire indistintamente, a propria discrezione, qualunque bene della controparte. Al contrario, la legge – nel caso specifico il Codici di Procedura Civile – disciplina in maniera chiara cosa può essere espropriato e cosa no.

A grandi linee, possiamo dire che l’articolo 514  C.p.c. individua tre tipologie di beni intoccabili.

Ambito domestico: vestiario, biancheria intima, lenzuola, letto, tavolo, sedie, frigorifero e lavastoviglie;

Ambito lavorativo: computer fisso, portatile, libri ed eventualmente anche armi. Purchè ciascuno di questi risulti di vitale importanza per assolvere alla propria mansione professionale;

Sfera affettiva: corrispondenza ricevuta da persone care, fede nuziale, oggetti sacri finalizzati all’esercizio del culto religioso, e gli animali di compagnia, come pure quelli ospitati a scopo terapeutico, per il debitore o uno dei suoi parenti e conviventi.

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Il pignoramento di beni, per così dire, monetari, è invece vietato se derivano da assegno di maternità, malattia o pensione sociale, se sono stati erogati da compagnia assicurativa o ente assistenziale, o da coniuge separato a titolo di alimenti. 

La redazione

 

 


Pignoramenti: Capodanno indimenticabile per un pensionato aquilano

Oltre il danno, la beffa

PIgnoramento-pensioneCosì, può capitare ad un contribuente di essere coinvolto in un processo di cui ignora l’esistenza, e – ciliegina sulla torta – subire in seguito il pignoramento della pensione. Che peraltro ammonta all’importo minimo necessario per assolvere il bisogno primario: sfamarsi. Storia tragicomica degna di un film? No, semplice cronaca di una vicenda avvenuta nei giorni scorsi a L’Aquila.

Una storia che va in controtendenza rispetto alle storie amare con lieto fine, per le quali gli organi di informazione dimostrano una spiccata predilezione durante le feste di fine anno.

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La testata IlCapoluogo.it, attraverso un articolo di Loredana Lombardo, ha raccontato l’odissea di un pensionato abruzzese. Al termine di un processo civile che lo ha condannato ad una sanzione pecuniaria, l’uomo si è visto pignorare la pensione accreditata su un libretto aperto alle poste. Il riscossore non ha però tenuto conto di due fattori che avrebbero dovuto trattenerlo: l’importo dell’assegno è quello definito, dalla legge, minimo, e quindi NON aggredibile dal creditore. Peraltro, sul libretto non erano depositati soldi di altra origine.

Dopo essersi rivolto ad un legale, il pensionato è riuscito a ottenere lo sblocco della pensione. Questo però non ha risolto il problema, in quanto la procedura deve essere intrapresa OGNI MESE dal contribuente, e richiede circa 3 giorni lavorativi per diventare effettiva.

Morale della favola, l’uomo si è ritrovato impossibilitato a fare la spesa nei giorni di Capodanno e non per propria responsabilità, ma per la farraginosità inefficace (oltre che discutibile dal punto di vista etico) della burocrazia.

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