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Milano: drastico taglio del debito grazie a Legge Salvasuicidi

Affari e buone azioni sono due elementi difficili da conciliare

Legge-sovraindebitamentoSoprattutto tra parenti e persone unite sentimentalmente. A testimoniarlo è la vicenda di una donna milanese che si è vista piovere addosso un debito da 500mila euro determinato dalla negligenza del marito.

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Ad alleggerire sostanzialmente la situazione della donna ha contribuito la legge numero 3 del 2012, la cosiddetta Salvasuicidi. La sua applicazione, resa possibile dall’intervento di Legge3.it, ha determinato il drastico taglio del debito, che è sceso a circa 10mila euro rateizzabili in 5 anni.

Tra il 1999 ed il 2011 la donna aveva consentito al marito di intestare a suo nome tre bar ed un negozio di prodotti da forno. A gestirli, però, era l’uomo, che ha saltato alcune scadenze fiscali. L’altra, per un eccesso di buonafede, non è mai intervenuta, nonostante in quanto formalmente titolare dovesse rispondere di tutto in prima persona.

Nel 2014 la coppia si divide, e l’anno dopo la donna si vede recapitare una cartella da 443mila euro. A quel punto si rivolge a Legge3.it, e il Tribunale di Milano accoglie le sue ragioni, applicando il provvedimento Salvasuicidi nonostante l’assenza di beni immobili e mobili. Così, la contribuente estinguerà il debito di circa 10mila euro impiegando esclusivamente le sue risorse eccedenti lo stipendio.

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La redazione 


 


 

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Che succede, ad esempio, a chi deve corrispondere l’assegno di mantenimento? Cosa si rischia in caso di inadempienza?

Solitamente, prima di avviare il pignoramento, l’ex coniuge creditore, tramite atto di precetto, dà ulteriori 10 giorni per pagare il dovuto. Se ciò non avviene, può rivalersi aggredendo giuridicamente i beni mobili e immobili ma l’iter da seguire è lungo e complesso.

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Spesso, perciò, si opta per il pignoramento presso terzi, vale a dire, l’esproprio “alla fonte” da cui “sgorga” lo stipendio dell’ex coniuge debitore. In pratica, bypassando il tribunale, si chiede e ottiene - direttamente dal datore di lavoro - il blocco di un importo entro il 20% a titolo di mantenimento.

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Il Decreto Ristori Quater conferma il bonus di 1.000 euro varato dal primo Ristori. La platea di destinatari è costituita da dipendenti e autonomi che subito l’interruzione o la drastica diminuzione dell’attività lavorativa a causa della pandemia. Nello specifico si tratta dei lavoratori intermittenti, dello spettacolo, degli autonomi occasionali, e di chi opera in regime di somministrazione nel comparto turistico e negli stabilimenti termali.

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Il secondo acconto delle imposte, invece, slitta al 10 dicembre per tutti, ad eccezione degli imprenditori che nei primi sei mesi di quest’anno hanno subito un calo di fatturato del 33% rispetto al medesimo periodo del 2019.

Il blocco di Ires, Irap e Irpef interessa anche le attività sottoposte alle misure inserite nel Dpcm del 3 novembre scorso, e quelle situate in zone rosse e arancioni

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