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C’è tempo fino al 31 dicembre 2021 per rottamare debiti

Il Decreto Ristori Quater ha visto la luce il 30 novembre

Decreto-Ristori-QuaterE tra le tante ricadute operative che comporterà nel breve e medio termine, ci sono significative modifiche in materia di cartelle esattoriali.

Un esempio? I contribuenti decaduti dalla definizione agevolata PRIMA della sospensione determinata dal Cura Italia potranno presentare nuovamente richiesta di rottamazione ENTRO il 31 dicembre 2021.

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Inoltre, nella finestra temporale compresa tra il 30 novembre 2020 e Capodanno 2022 NON sarà necessario documentare uno stato di difficoltà economica, se il debito che si vuole rateizzare è minore o uguale a 100mila euro.

La presentazione della richiesta impedisce al Fisco di procedere alla riscossione fino a quando la pratica non viene evasa, con esito positivo o negativo (rigetto). Congelate anche le misure esecutive (ipoteca, fermo amministrativo..).

Ultimo, ma non meno importante, il raddoppio del numero di rate non pagate DOPO cui si decade dalla rateizzazione. Finora erano 5, da qui in avanti saranno 10.

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Genova: salvata artigiana grazie a legge salvasuicidi

Davanti ai debiti NON siamo tutti uguali

Le cronache quotidiane sono costellate di notizie su “evasori eccellenti” emersi per semplice casualità dopo anni, e che se la cavano con una sanzione equiparabile ad un buffetto sulla guancia.

L’altra faccia della medaglia, però, è rappresentata da migliaia di “anonimi” contribuenti che subiscono vere e proprie stangate a fronte di cifre modeste. E di situazioni pregresse che li hanno messi con le spalle al muro, obbligandoli ad evadere, in quanto in gioco c’era la sopravvivenza.

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Ristori Quater: all’orizzonte nuova rottamazione?

La legge n.3 del 2012 sul sovraindebitamento, definita salva-suicidi ha rappresentato un elemento di discontinuità importante, segnando un punto a favore dei contribuenti. Il provvedimento ha infatti introdotto un principio importante: i debiti NON sono tutti ugualmente solvibili, perché differenti sono le situazioni ed il contesto in cui sono inseriti i debitori. È quindi necessario, di volta in volta, individuare un compromesso tra questi ed i creditori, per tenere insieme due esigenze altrettanto legittime. Non finire sul lastrico e diventare preda della disperazione, e avere indietro i propri soldi.

Nonostante la scarsa risonanza registrata dalla Legge sul Sovraindebitamento da parte dei mezzi di informazione, si moltiplicano i suoi contesti di applicazione. Sempre più avvocati si avvalgono di questa per dipanare l’intricata matassa debitoria dei propri clienti.

Nei giorni scorsi è stata un’artigiana genovese a beneficiare degli strumenti messi a disposizione del provvedimento, che ruota intorno al principio che ciascuno ha diritto a pagare i propri debiti in rapporto alla propria disponibilità economica.

Così, la sua pendenza nei confronti di Agenzia delle Entrate Riscossione è stata tagliata del 93%. L’iniziale importo di 100mila euro è stato “asciuttato” fino ad arrivare a 7mila. Un parziale lieto fine, o meglio, un epilogo un po’ meno amaro, per una contribuente che nel 2008, come migliaia di altri italiani, a causa della crisi economica era stata costretta a chiudere la merceria che aveva aperto nel 1996.

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La redazione



 

 


Cittadino pignora Comune per credito di 35mila euro

Che succede se fai un incidente per colpa della strada dissestata?

Incidente-bucaSpetta allo Stato, attraverso le sue propaggini locali, risarcirti. Però, non è detto che ciò acceleri i tempi, a causa del dialogo talvolta inefficiente - se non addirittura inesistente – tra comuni/province e burocrazia assicurativa. Così, può capitare che spetti a te, dopo lunga attesa, battere cassa tramite atto di precetto, per poi arrivare al pignoramento.

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L’ultimo caso ascrivibile a questa dinamica si è verificato nei giorni scorsi a Sulmona (l’Aquila), dove un anziano, con il supporto di un avvocato, ha visto riconosciuto il suo diritto a incassare 35mila euro dal Comune.

All’origine di tutto, un incidente risalente al 2013, che aveva causato al contribuente traumi, fratture ed escoriazioni.  Così chiese il saldo del debito di 16mila all’ente locale, senza ottenere risposta; contestualmente l’assicurazione si rifiutò di subentrare al risarcimento tramite polizza.

Nel frattempo il Tribunale, con sentenza emessa a marzo 2019, accertava la responsabilità del Comune di Sulmona rispetto al sinistro, e gli intimava di saldare il danno, maggiorato da interessi, rivalutazione monetaria, e costi legali. A nulla, però, sono valse le ripetute richieste di pagamento effettuate dopo l’autunno dello scorso anno, così a giugno 2020 il legale dell’anziano ha stilato un atto di precetto per 24mila euro, rimasto nuovamente inevaso. È maturato quindi il pignoramento per un importo di circa 40mila euro.

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