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Bari: colpo di spugna su cartella esattoriale a sei zeri

Tredici milioni di euro

Cancellaz-cartelle-Tribunale-BariE’ questo l’importo del debito di un contribuente  pugliese cancellato in modo definitivo dal Tribunale di Bari. A monte c’è una sentenza del settembre 2019 passata in giudicato nei giorni scorsi.

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La decisione è derivata da due motivazioni: il contribuente non aveva mai ricevuto la relativa cartella, e comunque il presunto credito del Ministro dell’Agricoltura era già caduto in prescrizione.Nonostante il diretto interessato avesse preso visione dell’intimazione di pagamento solo nel 2015, ovvero 14 anni dopo l’emissione della cartella originaria, non è stato possibile ottenere l’annullamento del debito in via amministrativa. Così ha intrapreso quella giudiziale, il Tribunale di Bari gli ha dato ragione e Agenzia delle Entrate Riscossione è stata condannata al pagamento delle spese legali per circa 10mila euro.

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L’estate ci porterà…un condono?

Condono-cartelle-esattorialiIl quesito è stato a più riprese sollevato in quanto frequente oggetto di recenti discussioni in Parlamento, ma ancora si attende una risposta chiara. Proviamo a capire perché il provvedimento potrebbe rivelarsi utile, e quali “segnali” potrebbero essere incoraggianti per i contribuenti indebitati.

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Tanto per cominciare, i numeri diffusi dal Direttore di Aer Ernesto Ruffini in un’audizione in Parlamento. Attualmente, il Fisco deve incassare circa mille miliardi di tasse, il 40% delle quali, tecnicamente, non potranno essere riscosse, in quanto riferite ad aziende fallite, contribuenti defunti e contribuenti che si trovano in un totale stato di incapienza. Sarebbe quindi preferibile, anche per la burocrazia pubblica, tirare una linea, fare pulizia nei propri bilanci, e concentrare le energie in direzione dei crediti che può effettivamente incassare.

Intanto, in un articolo pubblicato dal Messaggero sono state rese note alcune riflessioni del Governo in merito all’imminente scadenza della recente proroga delle tasse. Molte di queste dovranno, sulla carta, essere pagate a breve, ma migliaia di contribuenti che hanno perso il lavoro o comunque subito una drastica riduzione di reddito, non saranno in grado di saldare gli arretrati ed effettuare ulteriori versamenti. Così, il ministro dell’Economia ha ipotizzato di estendere il periodo di rateizzazione dei pregressi, che arriverà al 2021.

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“I soldi sono miei e li gestisco io”

Versamenti-da-AtmProprietà non fa rima con libertà. Ciò significa che ci sono precise regole da rispettare anche nella gestione del proprio reddito e risparmi. Il fatto di essere titolare di un Iban, non ti autorizza a prelevare qualunque somma tu voglia. Neanche se hai la fortuna di avere un deposito di un milione di euro.

Nello specifico, attualmente non è possibile versare più di 3mila euro al giorno sul proprio conto. Dal 1 luglio l’importo massimo di contate utilizzabile per singola transazione sarà 2mila euro, e il prossimo anno si dimezzerà; le multe previste per chi trasgredisce sono salate. L’intento dichiarato dal Governo è combattere il riciclaggio di denaro ed evasione.

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Posso fare o ricevere bonifici su un Iban intestato ad altri?

Che fare, quindi, se ricevi più di 3mila euro per motivi assolutamente leciti, come un regalo di laurea o matrimonio e il pagamento di un lavoro effettuato in qualità di libero professionista? Procedere a molteplici bonifici che rispettano questo tetto massimo? L’idea è poco conveniente. In tutti i sensi. Implica infatti una perdita notevole di tempo…e di soldi, perché ogni operazione richiede il pagamento delle relative commissioni.

La miglior soluzione è il versamento tramite ATM, meglio se è uno di quelli appartenenti alla banca di cui sei cliente. In un colpo solo, così, risolvi due problemi: depositi qualunque cifra, e non hai bisogno di indicare alcuna causale.

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