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Posso fare o ricevere bonifici su un Iban intestato ad altri?

Disporre di un conto corrente, proprio o altrui, oggi è indispensabile

LBonifici_iban-terzia moneta elettronica, infatti, permette di essere operativi 24 ore al giorno/sette giorni su sette, e di risparmiare tempo ed energie che, in un passato recente, eravamo costretti a dover sprecare in lunghe code.

Appoggiarsi ad un Iban bypassando il contante esemplifica pagamenti da fare o da ricevere, regali inerenti eventi importanti (battesimo, matrimonio, laurea), e incentiva l’utilizzo di molteplici app quali quelle di car sharing e prenotazione taxi. Tuttavia, per i motivi più disparati può succedere che ci chiedano di effettuare la transazione su un conto intestato ad una persona diversa dal destinatario. O magari siamo noi a vantare un credito, ma la carta è scaduta, ed in attesa di rinnovarla, dobbiamo chiedere ad un genitore, al compagno o ad un amico, di fare da “ponte”.

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L’operazione è legale? Oppure rischio di incorrere in un reato?

Molti dei nostri lettori hanno posto questa domanda. Per rispondere è necessario distinguere due aspetti.

Effettuare o ricevere un bonifico sul conto di terzi rispetto all’effettivo beneficiario non è, teoricamente, illecito. Peraltro in alcuni casi è praticamente inevitabile: pensiamo al regalo destinato ad un 12enne che fa la cresima e che, ovviamente, non dispone di una carta a suo nome. O ancora, al pagamento del canone d’affitto di una casa la cui proprietaria è un’anziana incapace di provvedere a sé stessa.

Tuttavia, la transazione può essere oggetto di indagine da parte del Fisco se c’è qualcosa di sospetto (importo, frequenza di accredito…). L’utilizzo di un “ponte” può essere un’arma a doppio taglio anche per uno dei vertici della “triangolazione”.  Ad esempio, nel caso in cui versi il canone d’affitto sul conto del figlio della proprietaria e dimentichi di completare la causale. O ancora, se  fai da tramite per somme di cui ignori l’origine.  Dunque, per evitare problemi ben più gravi di quelli a cui si pensava di andare incontro non avendo un proprio Iban, è consigliabile effettuare transazioni su cifre modeste, e sfruttare al meglio lo spazio destinato all’indicazione della causale, così da non lasciare nulla di significativo nell’indeterminatezza.

Insomma, il vecchio adagio “carta canta” è sempre valido.

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Rinnovo bollo auto: prossima scadenza in arrivo

La vita quotidiana dopo il Covid19 si può riassumere in un’unica parola: libertà

Scadenza-bolloCi si può muovere senza problemi, finalmente. Lavorare, incontrare gli amici, andare al cinema, ad una mostra, organizzare un viaggio. Muoversi, però, ha un prezzo. Richiede un investimento. Di tempo (per chi cammina a piedi), o di soldi (per tutti gli altri). Non abbiamo ancora “tarato” i nostri ritmi sulla nuova situazione, che già si profila all’orizzonte la scadenza del bollo.

Entro il 30 giugno, infatti, gli automobilisti residenti nel Lazio, Campania, Veneto, Toscana, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna dovranno procedere al pagamento, per continuare a circolare in tranquillità.

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Fortunatamente gli automobilisti un po’ sbadati ma in buona fede potranno comunque mettersi in regola tramite il cosiddetto ravvedimento operoso. In pratica, pagheranno il bollo con una percentuale di ricarico determinato dallo sforamento della scadenza prevista e calcolato, di volta in volta, in base ai giorni di ritardo. Se superano i tre mesi, la multa può arrivare a circa il 4% della somma originaria; se trascorre un anno, raggiunge il 30%.

Morale della favola, meglio pagare con puntualità, anche a costo di fare qualche sacrificio e tagliare altre voci di spesa della quotidianità. Una multa salata non è neanche il peggiore degli scenari; infatti gli automobilisti recidivi nella morosità, dopo tre anni, perdono il possesso del veicolo e quindi la possibilità di utilizzarlo per circolare. La cancellazione di questo dal Pubblico Registro Automobilistico comporta il ritiro della targa e del libretto di circolazione da parte della polizia.

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Perché conviene la Rc Auto familiare

Un figlio neopatentato è spesso motivo di ansia

Rc-Auto-FamiliarePuò dipendere dalla scarsa esperienza/dimestichezza con il volante (reale o percepita dall’adulto), ma soprattutto dai costi che implica la presenza, in una famiglia, di tre o più persone che guidano anziché due (o una). La condivisione di un’auto è difficile da gestire, soprattutto quando si hanno età differenti, così, spesso i genitori preferiscono comprarne un’altra, nuova o usata, da destinare esclusivamente al figlio fresco di patente.

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Ad un problema (logistico) risolto se ne contrappone però uno economico tutto da definire. Ciascun veicolo, infatti, deve essere assicurato, e uno dei fattori che determina l’importo della Rc Auto è l’anzianità della patente del proprietario. Insomma, più sei giovane più paghi (o devono pagare mamma e papà).

L’assicurazione familiare, “nata” il 16 febbraio 2020 consente invece di risparmiare. In cosa consiste? Se in una famiglia padre e madre sono intestatari di due veicoli, e quindi pagano due Rc Auto, è possibile estendere quella migliore (leggi: meno costosa) ad un’altra auto o moto, il cui acquisto si è reso necessario, magari, perché uno dei figli ha iniziato a lavorare.

I requisiti per beneficiarne sono:

-       certificazione di appartenenza allo stesso nucleo familiare (mediante Stato di Famiglia da richiedere all’Ufficio Anagrafe del proprio Comune);

-       niente sinistri negli ultimi 5 anni;

-       sottoscrizione di una nuova Rc Auto o rinnovo di quella già esistente.

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