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Pagamenti cash fino a 2mila euro. Guerra al denaro cartaceo?

L’estate è alle porte…e con questa anche il giro di vite sui contanti

Dal 1 luglio, infatti, l’importo massimo di cash utilizzabile scenderà a 2mila euro (1.999 euro, per la precisione), e, a partire dal 1 gennaio 2021, arriverà a 1.000 euro (999 euro, per l’esattezza). I nuovi parametri sono stati introdotti dal Decreto n.124/2019 collegato all’ultima Legge di Bilancio.

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Pignoramento telematico: in cosa consiste?

I trasgressori saranno puniti con sanzioni pecuniarie proporzionate all’ammontare eccedente la soglia fissata (D.Lgs. 90/2017). Resta comunque valida la possibilità di pagare a rate importi anche superiori, se relativi a prestazioni erogate da professionisti.

L’intento del Governo è incentivare il ricorso alla moneta elettronica e agli assegni non solo per scongiurare l’evasione fiscale, ma anche per contenere indirettamente il rischio di diffusione del Covid19 promuovendo gli acquisti online.

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La “Fase Due” dell’ufficiale giudiziario? Il pignoramento telematico

Pignoramento-telematicoTale strumento finora non è stato utilizzato su ampia scala, ma è già da tempo disponibile, come dimostra l’articolo 492/bis del Codice di Procedura Civile.

Le “fonti” attraverso cui risalire ai beni di proprietà del debitore sono molteplici: Pra, Anagrafe Tributaria e dei Rapporti finanziari, gli archivi degli enti previdenziali e quelli immobiliari. Ciascuno di questi può essere interrogato e quindi utilizzato anche in modalità a distanza, procedura oggi necessaria, oltre che molto più rapida del tradizionale metodo di pignoramento, che si perfezionava per via cartacea.

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Il requisito indispensabile per attingere alle informazioni finanziarie relative al debitore è che il Tribunale del luogo di domicilio o residenza abbia dato il via libera.Al termine dell’ispezione online l’ufficiale comunica tramite Pec al debitore quali beni di sua proprietà saranno pignorati, ed allega alla email il verbale. Da questo momento in poi il contribuente insolvente non può né vendere né spendere gli stessi.

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Colpo di spugna su 400 miliardi di debiti?

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Saldo-stralcio-cartelleIn questi giorni Laura Castelli, sottosegretario al Mef, ha avanzato la proposta di una sorta di nuovo condono destinato ad alcune categorie di contribuenti. Nello specifico si parla di indigenti, persone fisiche o giuridiche fallite, debitori defunti, e aziende che hanno cessato l’attività. Questi sono titolari di cartelle inesigibili da parte di Agenzia delle Entrate Riscossione, ovvero, che per scomparsa o assenza di liquidità non potranno mai essere pagate.

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Il Fisco si è detto favorevole all’adozione di questa soluzione, anche perché attivare l’iter di recupero di somme sostanzialmente inesigibili è un costo in termini di tempo e soldi…ma una domanda sorge spontanea. Lo Stato è in condizioni di rinunciare ad un introito di 400 miliardi di euro? Se sì, da quali fonti alternative potrà recuperarli?

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