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La notifica delle cartelle? Un rebus

C come Coronavirus

E come caos. Quello che una gestione non ottimale dell’emergenza ha scatenato. In ambito sociale, lavorativo…e fiscale.

A dimostrarlo, il fatto che dalla dichiarazione di lockdown di inizio marzo 2020 l’iter di notifica delle cartelle esattoriali è stato modificato 5 volte. Con tutto ciò che ne consegue, in termini di danni economici, psicologici e familiari.

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Allo stato attuale il postino è tenuto a citofonare al destinatario della comunicazione fiscale, depositando comunque la notifica nella cassetta (se c’è) dopo averla firmata. A stabilirlo è l’articolo 46 del Decreto Rilancio; la procedura sarà valida fino al 30 giugno. La ricezione di atti di tali importanza e l’effettiva presa visione da parte del diretto interessato, invece, sarà confinata all’ambito dell’aleatorietà, e difendersi sarà un’impresa, l’avviso o la cartella risulteranno sottoscritti.  Poco importa da chi.

Vi sembra assurdo, inaccettabile? Se vi può “consolare”, il Cura Italia aveva attribuito ai postini un potere discrezionale ancora più ampio e foriero di rischi, in quanto questi avevano facoltà di decidere se consegnare l’atto al diretto interessato previa sua firma, o limitarsi a lasciare un avviso di giacenza in buca delle lettere. Così, migliaia di malcapitati sono stati costretti a lunghe – ed evitabili – code in posta.

La redazione


 


 
 


Irap: le sforbiciate del Decreto Rilancio

Taglio-Irap-Decreto-RilancioL’articolo 24 del DL n.34/2020 ha sancito sia il taglio del saldo dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive maturata al 31 dicembre 2019, che quello dell’acconto sull’anno in corso.

Il provvedimento riguarda imprenditori ed autonomi il cui fatturato annuo sia compreso entro 250 milioni di euro e costituisce una tantum. Secondo alcune stime, sono circa 2 milioni le persone fisiche e giuridiche che il 30 giugno non dovranno pagare l’imposta. Istituti di credito, compagnie assicurative ed enti pubblici dovranno invece effettuare il versamento.

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Multe: solo 5 giorni per usufruire dello sconto del 30%

Imprenditori e partite Iva potranno inoltre usufruire del 60% di bonus sulle locazioni commerciali di immobili di categoria C1, in riferimento al mese di maggio e marzo/aprile scorsi. Due i requisiti richiesti:

-       ricavi/compensi entro 5 milioni di euro nel 2019;

-       una riduzione di fatturato nel mese di riferimento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari almeno al 50%.

Il bonus affitti è destinato anche alle strutture ricettive, per le quali non sussiste alcun tetto massimo di fatturato.

Tale agevolazione potrà essere “spesa” sotto forma di credito d’imposta e trasferita a terzi, tra cui le banche, ed il proprietario del locale affittato, ottenendo come contropartita una riduzione del canone.

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Multe: solo 5 giorni per usufruire dello sconto del 30%

Decreto Rilancio: bozza Vs testo approvato

Sconto-multeIl testo circolato la scorsa settimana, infatti, NON è lo stesso che è stato bollinato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. “Strada facendo” alcuni provvedimenti dati per quasi certi sono spariti, senza informare adeguatamente i cittadini.

Tra questi, la drastica riduzione della finestra temporale entro cui beneficiare dello sconto del 30% sulle multe. Finora chi subiva sanzioni legate al Codice della Strada o alle regole introdotte dai decreti anti-Covid19 aveva 30 giorni per pagare un importo alleggerito. A partire da giugno, però, i giorni disponibili per ottenere l’agevolazione saranno solo 5.

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Attenzione, quindi, alle infrazioni che verranno notificate nelle prossime settimane: se successive al 31 maggio, il relativo saldo dovrà essere decisamente più rapido, per usufruire della diminuzione di un terzo.

Consigliabile, perciò, tenere d’occhio quotidianamente la cassetta della posta, perché negli ultimi due mesi e mezzo è successo spesso che le notifiche degli atti non seguissero l’iter canonico.

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